I contesti archeologici rappresentano un ambito di studio e di confronto tra Antropologia ed Archeologia nella ricostruzione di comportamenti funerari (individuali, occasionali, non sanciti da regole o invece saldamente normati dalle comunità di riferimento) nelle società del passato. La loro interpretazione tende ad individuare scenari dicotomici (o alternativi): sepoltura o sua assenza, sepoltura normale o anomala (atipica, non convenzionale, deviante, ecc.) facendo assumere alle prime opzioni dei termini una valenza positiva in contrapposizione ad una negativa per le altre, esprimendo quindi, da una parte benevolenza, attenzione, partecipazione, dall’altra rifiuto, punizione, alienazione da parte delle comunità. Per fare ciò è necessario condividere il significato di sepoltura da cui discendono e si definiscono gli aspetti interpretativi. Il vasto e diversificato repertorio dei contesti funerari nel tempo (talvolta anche in un lasso breve) e nelle diverse aree geografiche (talvolta anche in luoghi vicini) sottolinea la complessità nella lettura e nell’interpretazione dei comportanti ad essi associati che deve tenere in considerazione, oltre che fattori di ordine socio-culturale, religioso, economico anche quelli di ordine biologico, demografico, climatico e ambientale a sottolineare il ruolo dell’interazione (‘nicchia ecologica’) tra le comunità umane e l’ambiente nelle manifestazioni funerarie. Vengono qui presentati due casi: la necropoli romano-imperiale (I-III sec. d. C.) della Nuova Stazione dell’Alta Velocità di Bologna e quella tardo-antica (V-VI sec. d. C.) di Casalecchio di Reno (Bologna), scavate dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna (la prima tra il 2004 e il 2007; la seconda tra il 1989 e il 1997) in cui indagine archeologica e antropologica congiunte hanno consentito di sondare i temi del significato di sepoltura e di sepoltura anomala (oggetto di una specifica giornata di studi svoltasi a Castelfranco Emilia nel 2009) raccogliendo suggestioni, riflessioni e ricerche sui contesti funerari attraverso un approccio metodologico integrato.

Maria Giovanna Belcastro, Valentina Mariotti (2017). Morti sepolti, morti senza sepoltura e sepolture anomale: tra terminologia e interpretazione.

Morti sepolti, morti senza sepoltura e sepolture anomale: tra terminologia e interpretazione

Maria Giovanna Belcastro
;
Valentina Mariotti
2017

Abstract

I contesti archeologici rappresentano un ambito di studio e di confronto tra Antropologia ed Archeologia nella ricostruzione di comportamenti funerari (individuali, occasionali, non sanciti da regole o invece saldamente normati dalle comunità di riferimento) nelle società del passato. La loro interpretazione tende ad individuare scenari dicotomici (o alternativi): sepoltura o sua assenza, sepoltura normale o anomala (atipica, non convenzionale, deviante, ecc.) facendo assumere alle prime opzioni dei termini una valenza positiva in contrapposizione ad una negativa per le altre, esprimendo quindi, da una parte benevolenza, attenzione, partecipazione, dall’altra rifiuto, punizione, alienazione da parte delle comunità. Per fare ciò è necessario condividere il significato di sepoltura da cui discendono e si definiscono gli aspetti interpretativi. Il vasto e diversificato repertorio dei contesti funerari nel tempo (talvolta anche in un lasso breve) e nelle diverse aree geografiche (talvolta anche in luoghi vicini) sottolinea la complessità nella lettura e nell’interpretazione dei comportanti ad essi associati che deve tenere in considerazione, oltre che fattori di ordine socio-culturale, religioso, economico anche quelli di ordine biologico, demografico, climatico e ambientale a sottolineare il ruolo dell’interazione (‘nicchia ecologica’) tra le comunità umane e l’ambiente nelle manifestazioni funerarie. Vengono qui presentati due casi: la necropoli romano-imperiale (I-III sec. d. C.) della Nuova Stazione dell’Alta Velocità di Bologna e quella tardo-antica (V-VI sec. d. C.) di Casalecchio di Reno (Bologna), scavate dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna (la prima tra il 2004 e il 2007; la seconda tra il 1989 e il 1997) in cui indagine archeologica e antropologica congiunte hanno consentito di sondare i temi del significato di sepoltura e di sepoltura anomala (oggetto di una specifica giornata di studi svoltasi a Castelfranco Emilia nel 2009) raccogliendo suggestioni, riflessioni e ricerche sui contesti funerari attraverso un approccio metodologico integrato.
2017
Privation de sépulture et dépôts humains non sépulcraux dans la Méditerranée antique
1
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Maria Giovanna Belcastro, Valentina Mariotti (2017). Morti sepolti, morti senza sepoltura e sepolture anomale: tra terminologia e interpretazione.
Maria Giovanna Belcastro; Valentina Mariotti
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/625981
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