Il Piano Regolatore del Comune di Fiesole nella "Variante per le aree agricole" (1984)

In 1979, the urban planner Gian Franco Di Pietro is in charge of a “Variant to the City of Fiesole Land Use Plan for Agricultural Areas”. This variant, made urgent by the approval of the Tuscan Regional Law no. 10/1979, represents an early chapter of landscape planning in Italy, prior to its formal definition occurred in 1985 with the “Galasso” Act. Di Pietro’s Plan for Fiesole is part of a planning story embracing all the Florence hills arc, from Bagno a Ripoli to Sesto Fiorentino, attacked on one side by the advancement of the urban front, on the other by deruralization (abandonment of farming and arrival of new urban residents). The most original outcome of this experience lies in the accurate reading of landscape characters and rural built assets: a reading which, always put in a project perspective and aimed at conservation, extends the concept of monumental value to territory as a whole. Landscape plan ante litteram, the Fiesole Variant helps to pave the way for extra-urban landscape planning in Tuscany, today formalized in the Regional Plan drawn up, in “co-planning” regime, by Regione Toscana and Ministry of Culture in compliance with the Italian “Code of Cultural Heritage and Landscape”.

Nel 1979 l’urbanista Gian Franco Di Pietro è incaricato della “Variante al PRG del Comune di Fiesole per le zone agricole”. La variante, resa urgente dal varo della Legge regionale toscana n. 10/1979, costituisce un capitolo precoce di pianificazione paesaggistica, precedente alla sua definizione formale avvenuta a partire dal 1985 con la Legge Galasso. Il piano Di Pietro per Fiesole è parte di una vicenda pianificatoria che abbraccia tutto l’arco collinare fiorentino, da Bagno a Ripoli fino a Sesto, aggredito da una parte dall’avanzamento del fronte urbano, dall’altra dalla deruralizzazione (abbandono dell’agricoltura e arrivo di nuovi residenti urbani). Il contributo più originale dell’esperienza fiesolana risiede forse nell’accuratezza di lettura dei caratteri paesistici e del patrimonio edilizio rurale: la lettura, in chiave progettuale, finalizzata alla salvaguardia, estende il concetto di valore monumentale all’intero territorio. Piano paesaggistico ante litteram, la variante fiesolana contribuisce a tracciare la strada della pianificazione dei paesaggi extraurbani toscani che, ad oggi, trova una messa a punto nel piano regionale redatto in “copianificazione” tra Regione Toscana e Ministero ai sensi del “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”.