Il progetto è nato nell’ambito di un intervento di archeologia preventiva promosso dal Comune di Corinaldo in accordo con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche, nella valle del Fiume Nevola. La prima campagna di scavo (nell'estate del 2017) ha previsto l'apertura di alcuni saggi di scavo in corrispondenza delle aree che erano risultate più promettenti dalle indagini preliminari non invasive realizzate mediante tecniche di prospezione del sottosuolo (fotografia aerea, indagini geofisiche con metodo geomagnetico) condotte sempre dall'Università di Bologna. Il complesso insediativo messo in luce si caratterizza per la presenza di due grandi fossati circolari che dovevano circoscrivere una zona di necropoli. All’interno dei fossati circolari infatti trovano posto tombe e sepolture, almeno una delle quali in connessione cronologica originaria ai fossati delimitanti, e altre cosiddette “alla cappuccina” successive. Anche se in fase ancora preliminare, in virtù dei reperti materiali rinvenuti durante gli scavi di verifica e delle caratteristiche dell’insediamento, è possibile riferire le fasi originarie del sepolcreto all’età del Ferro (VII-VI secolo a.C.?) e, nello specifico, a una famiglia di rango della cultura Picena (forse ascrivibile alla fase del III o del IV periodo Piceno, secondo la ancora vigente classificazione cronologica proposta da D.G. Lollini - cfr. D.G. Lollini, La civiltà picena, in Popoli e Civiltà dell'Italia Antica, vol. V, Roma 1976, pp. 107-195).

Necropoli picena Valle del Nevola (Ancona)

Boschi Federica
In corso di stampa

Abstract

Il progetto è nato nell’ambito di un intervento di archeologia preventiva promosso dal Comune di Corinaldo in accordo con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche, nella valle del Fiume Nevola. La prima campagna di scavo (nell'estate del 2017) ha previsto l'apertura di alcuni saggi di scavo in corrispondenza delle aree che erano risultate più promettenti dalle indagini preliminari non invasive realizzate mediante tecniche di prospezione del sottosuolo (fotografia aerea, indagini geofisiche con metodo geomagnetico) condotte sempre dall'Università di Bologna. Il complesso insediativo messo in luce si caratterizza per la presenza di due grandi fossati circolari che dovevano circoscrivere una zona di necropoli. All’interno dei fossati circolari infatti trovano posto tombe e sepolture, almeno una delle quali in connessione cronologica originaria ai fossati delimitanti, e altre cosiddette “alla cappuccina” successive. Anche se in fase ancora preliminare, in virtù dei reperti materiali rinvenuti durante gli scavi di verifica e delle caratteristiche dell’insediamento, è possibile riferire le fasi originarie del sepolcreto all’età del Ferro (VII-VI secolo a.C.?) e, nello specifico, a una famiglia di rango della cultura Picena (forse ascrivibile alla fase del III o del IV periodo Piceno, secondo la ancora vigente classificazione cronologica proposta da D.G. Lollini - cfr. D.G. Lollini, La civiltà picena, in Popoli e Civiltà dell'Italia Antica, vol. V, Roma 1976, pp. 107-195).
In corso di stampa
2017
Boschi Federica
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