Vero e falso tra Parigi, Oviedo e Reggio Emilia. La casa- museo Parmeggiani Nella casa-museo Parmeggiani sono presenti gli oggetti d’arte che i coniugi, Anna e Luigi, portarono da Parigi a Reggio Emilia nel 1924. Nel 1932 il Comune acquistò casa e collezione, rendendola pubblica. Il nucleo più antico della collezione è composto dai dipinti, mobili, tessuti, sculture, arazzi, riuniti dal pittore Ignacio Leon y Escosura, aragonese di Oviedo, trasferitosi a Parigi nel 1870. Agli oggetti originali sono associate imitazioni da lui prodotte e commerciate. L’Escosura sposò Marie-Thérèse Filieuse, appartenente ad una famiglia di artigiani, noti con il nome Marcy, specializzati, soprattutto Louis Marcy ultimo titolare della bottega, in oggetti d’arte di stile gotico e rinascimentale, molti entrati nei musei europei e americani. Attorno al 1880 Escosura entra in rapporto con Cesare Detti, pittore, collezionista, mercante d’arte. Alle armi, armature, oreficerie di età medievale e rinascimentale del nucleo Marcy, Escosura unisce i dipinti del Detti e gli oggetti della sua collezione. Di tutto questo entra in possesso il reggiano Luigi Parmeggiani, che lasciata Reggio per aver attentato alla vita dei riformisti Ceretti e Prampolini, nel 1889 è fuggito a Parigi e ha trovato riparo e moglie presso la famiglia Escosura. Luigi Parmeggiani diventa Louis Marcy, ai falsi d’arte aggiunge false identità. Trasferitosi per un certo periodo a New York per contatti con il Metropolitan Museum, sulla sua carte de visite si leggeva che risiedeva al 25 di rue de Londres, Paris. E a Parigi risiederà sino al 1924, gestendo una galleria d’antiquariato e in contatto per le sue vendite con i principali musei. Al suo ritorno a Reggio, è Adolfo Venturi ad avallare la qualità della collezione che Parmeggiani intende offrire al Comune di Reggio e che nel frattempo ha inserito nel suo nuovo palazzo, una sintesi di motivi del mondo antico, gotico e rinascimentale, con una torre cuspidata d’angolo e un portale valenziano del XV secolo
Pigozzi, M. (2016). Vero e falso tra Parigi, Oviedo e Reggio Emilia. La casa- museo Parmeggiani. Bologna : Bononia University Press.
Vero e falso tra Parigi, Oviedo e Reggio Emilia. La casa- museo Parmeggiani
M. Pigozzi
2016
Abstract
Vero e falso tra Parigi, Oviedo e Reggio Emilia. La casa- museo Parmeggiani Nella casa-museo Parmeggiani sono presenti gli oggetti d’arte che i coniugi, Anna e Luigi, portarono da Parigi a Reggio Emilia nel 1924. Nel 1932 il Comune acquistò casa e collezione, rendendola pubblica. Il nucleo più antico della collezione è composto dai dipinti, mobili, tessuti, sculture, arazzi, riuniti dal pittore Ignacio Leon y Escosura, aragonese di Oviedo, trasferitosi a Parigi nel 1870. Agli oggetti originali sono associate imitazioni da lui prodotte e commerciate. L’Escosura sposò Marie-Thérèse Filieuse, appartenente ad una famiglia di artigiani, noti con il nome Marcy, specializzati, soprattutto Louis Marcy ultimo titolare della bottega, in oggetti d’arte di stile gotico e rinascimentale, molti entrati nei musei europei e americani. Attorno al 1880 Escosura entra in rapporto con Cesare Detti, pittore, collezionista, mercante d’arte. Alle armi, armature, oreficerie di età medievale e rinascimentale del nucleo Marcy, Escosura unisce i dipinti del Detti e gli oggetti della sua collezione. Di tutto questo entra in possesso il reggiano Luigi Parmeggiani, che lasciata Reggio per aver attentato alla vita dei riformisti Ceretti e Prampolini, nel 1889 è fuggito a Parigi e ha trovato riparo e moglie presso la famiglia Escosura. Luigi Parmeggiani diventa Louis Marcy, ai falsi d’arte aggiunge false identità. Trasferitosi per un certo periodo a New York per contatti con il Metropolitan Museum, sulla sua carte de visite si leggeva che risiedeva al 25 di rue de Londres, Paris. E a Parigi risiederà sino al 1924, gestendo una galleria d’antiquariato e in contatto per le sue vendite con i principali musei. Al suo ritorno a Reggio, è Adolfo Venturi ad avallare la qualità della collezione che Parmeggiani intende offrire al Comune di Reggio e che nel frattempo ha inserito nel suo nuovo palazzo, una sintesi di motivi del mondo antico, gotico e rinascimentale, con una torre cuspidata d’angolo e un portale valenziano del XV secoloI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.