Simone di Filippo, ribattezzato “dei Crocifissi” nel Seicento per sottolineare il valore devozionale della sua produzione, è tra i protagonisti della pittura bolognese della seconda metà del Trecento. Autore di affreschi e tavole dipinte, è una personalità tipica di artista pienamente inserito nella realtà sociale, religiosa e politica di una città comunale italiana. Nonostante la quantità di opere firmate, relativamente alta per un pittore della sua epoca, la valorizzazione della sua figura ha dovuto attendere il secolo scorso e la riscoperta critica del Trecento bolognese da parte di Roberto Longhi. Dopo aver ripercorso la vicenda degli studi, il volume esamina per la prima volta l’intera attività artistica di Simone, interrogandosi sulle questioni ancora aperte, dalla formazione del pittore a contatto con Vitale e gli altri protagonisti della pittura e miniatura bolognese del secondo quarto del Trecento, al dialogo con le novità neogiottesche e tardogotiche sul finire del secolo, ai problemi dell’organizzazione della bottega in vista di commissioni di diverso prestigio. Il catalogo ragionato, interamente illustrato, riunisce qui tutti i dipinti attribuibili all’artista, quelli già a lui riferiti in passato e quelli noti solo grazie alle fonti. Il libro offre un prezioso contributo alla conoscenza della pittura del Trecento italiano, concentrandosi su una delle principali figure di un centro artistico di primo piano come Bologna, che, rispetto alla più studiata produzione di area toscana, continua a stupire e affascinare per l’originalità delle sue soluzioni.
Gianluca del Monaco (2018). Simone di Filippo detto "dei Crocifissi". Pittura e devozione nel secondo Trecento bolognese. Padova : Il Poligrafo.
Simone di Filippo detto "dei Crocifissi". Pittura e devozione nel secondo Trecento bolognese
Gianluca del Monaco
2018
Abstract
Simone di Filippo, ribattezzato “dei Crocifissi” nel Seicento per sottolineare il valore devozionale della sua produzione, è tra i protagonisti della pittura bolognese della seconda metà del Trecento. Autore di affreschi e tavole dipinte, è una personalità tipica di artista pienamente inserito nella realtà sociale, religiosa e politica di una città comunale italiana. Nonostante la quantità di opere firmate, relativamente alta per un pittore della sua epoca, la valorizzazione della sua figura ha dovuto attendere il secolo scorso e la riscoperta critica del Trecento bolognese da parte di Roberto Longhi. Dopo aver ripercorso la vicenda degli studi, il volume esamina per la prima volta l’intera attività artistica di Simone, interrogandosi sulle questioni ancora aperte, dalla formazione del pittore a contatto con Vitale e gli altri protagonisti della pittura e miniatura bolognese del secondo quarto del Trecento, al dialogo con le novità neogiottesche e tardogotiche sul finire del secolo, ai problemi dell’organizzazione della bottega in vista di commissioni di diverso prestigio. Il catalogo ragionato, interamente illustrato, riunisce qui tutti i dipinti attribuibili all’artista, quelli già a lui riferiti in passato e quelli noti solo grazie alle fonti. Il libro offre un prezioso contributo alla conoscenza della pittura del Trecento italiano, concentrandosi su una delle principali figure di un centro artistico di primo piano come Bologna, che, rispetto alla più studiata produzione di area toscana, continua a stupire e affascinare per l’originalità delle sue soluzioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.