La degenerazione del disco lombare, con i suoi vari stadi, rappresenta l’evento che può determinare la comparsa dell’ernia discale. La discopatia, e le sue manifestazioni cliniche, tipicamente rappresentata dalla lombalgia, con o senza irradiazione radicolare, è un evento molto comune nella popolazione dei paesi occidentali, con un’incidenza annua in Italia pari all’8.2% (ISTAT. Sistema sanitario e salute della popolazione. Indicatori regionali – anno 1999). Da un punto di vista anatomo-patologico la degenerazione del disco intervertebrale è determinata dalla riduzione della densità cellulare del disco, seguita dalla riduzione della sintesi dei componenti della matrice extracellulare cartilagine-specifici (collagene di tipo II e proteoglicani solfati), causando la perdita delle proprietà meccaniche del disco stesso. A seconda di come l’alterazione della matrice si distribuisce all’interno del disco (anulus fibrosus e nucleus polposus) le forze assiali che agiscono sul disco possono risultare non bilanciate, favorendo lo sfiancamento dell’anulus (bulging discale) fino alla sua rottura (ernia discale) (Tarlov e Magge, 2005). Clinicamente tali eventi si manifestano con lombalgia, determinata principalmente dalla variazione della pressione intradiscale e dalla variazione del rapporto delle faccette articolari con attivazione delle strutture nervose, e dalla cruralgia/sciatalgia, determinata dal conflitto vascolo-nervoso con il materiale discale. I trattamenti utilizzati per la discopatia e l’ernia del disco lombare sintomatica sono vari a seconda dell’entità e dall’estensione della patologia e possono sommariamente essere classificati in: • Trattamenti conservativi (farmaci per via non epidurale, fisiochinesiterapia, massaggi, trazioni, manipolazioni vertebrali, rieducazione posturale) • Procedure chirurgiche (discectomia standard, microdiscectomia, discectomia percutanea, discectomia endoscopica); • Interventi mini-invasivi (chemonucleolisi, iniezioni di steroidi epidurali, terapia elettrotermica intradiscale o IDET, discolisi con ossigeno od ozono); • Procedure chirurgiche strumentate (protesi discale; artrodesi intersomatica per via anteriore e posteriore).
VANTI, C. (2010). Riabilitazione postchirurgica dopo artrodesi. Milano : Elsevier.
Riabilitazione postchirurgica dopo artrodesi
VANTI, CARLA
2010
Abstract
La degenerazione del disco lombare, con i suoi vari stadi, rappresenta l’evento che può determinare la comparsa dell’ernia discale. La discopatia, e le sue manifestazioni cliniche, tipicamente rappresentata dalla lombalgia, con o senza irradiazione radicolare, è un evento molto comune nella popolazione dei paesi occidentali, con un’incidenza annua in Italia pari all’8.2% (ISTAT. Sistema sanitario e salute della popolazione. Indicatori regionali – anno 1999). Da un punto di vista anatomo-patologico la degenerazione del disco intervertebrale è determinata dalla riduzione della densità cellulare del disco, seguita dalla riduzione della sintesi dei componenti della matrice extracellulare cartilagine-specifici (collagene di tipo II e proteoglicani solfati), causando la perdita delle proprietà meccaniche del disco stesso. A seconda di come l’alterazione della matrice si distribuisce all’interno del disco (anulus fibrosus e nucleus polposus) le forze assiali che agiscono sul disco possono risultare non bilanciate, favorendo lo sfiancamento dell’anulus (bulging discale) fino alla sua rottura (ernia discale) (Tarlov e Magge, 2005). Clinicamente tali eventi si manifestano con lombalgia, determinata principalmente dalla variazione della pressione intradiscale e dalla variazione del rapporto delle faccette articolari con attivazione delle strutture nervose, e dalla cruralgia/sciatalgia, determinata dal conflitto vascolo-nervoso con il materiale discale. I trattamenti utilizzati per la discopatia e l’ernia del disco lombare sintomatica sono vari a seconda dell’entità e dall’estensione della patologia e possono sommariamente essere classificati in: • Trattamenti conservativi (farmaci per via non epidurale, fisiochinesiterapia, massaggi, trazioni, manipolazioni vertebrali, rieducazione posturale) • Procedure chirurgiche (discectomia standard, microdiscectomia, discectomia percutanea, discectomia endoscopica); • Interventi mini-invasivi (chemonucleolisi, iniezioni di steroidi epidurali, terapia elettrotermica intradiscale o IDET, discolisi con ossigeno od ozono); • Procedure chirurgiche strumentate (protesi discale; artrodesi intersomatica per via anteriore e posteriore).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.