La biomeccanica e la funzione dell’articolazione sacro-iliaca (SI) sono tuttora controverse. Allo stato attuale sappiamo che questa articolazione è scarsamente soggetta a carico diretto, ma assorbe e trasmette forze provenienti da varie direzioni (DonTigny, 1985) e subisce sollecitazioni di taglio (Snijders, 1997). Controlla sia la mobilità che la stabilità del tronco (Vleeming, 1997) e del bacino (Takayama, 1990), è coinvolta nella deambulazione (Inman, 1981; Thortensson, 1984; Greenman, 1992) e completa il movimento lombo-sacrale e dell’anca (Smidt, 1997); il sacro è costantemente esposto a forza rotatoria (Putz, 1992). E’ una diartrosi atipica, in quanto il lato sacrale presenta cartilagine ialina caratteristica delle articolazioni sinoviali, mentre sul lato iliaco si presenta una fibrocartilagine, più fragile e maggiormente soggetta a degenerazione (Bowen,1981; Cassidy, 1992; Vleeming, 1997; Bernard, 1997; Forst, 2006). I maschi manifestano un progressivo ispessimento dei legamenti e minore mobilità, creste e depressioni più pronunciate e un’anchilosi nell’11% - 25% dei soggetti (Kissling, 1991; Bernard, 1997; Rosatelli, 2006). Al contrario, nelle femmine la mobilità aumenta nella seconda decade di vita e l’anchilosi sembra manifestarsi più raramente, nel 3%-4% dei casi (Brooke, 1924; Steward, 1984). Sono state individuate molte varianti anatomiche, con differenze nella dimensione, nella forma, nell’inclinazione tra la parte destra e quella sinistra. Un’articolazione SI accessoria è presente nel 13 – 16% dei soggetti, così come è segnalata, a volte, un’articolazione SI assiale, tanto che c’è chi afferma esistano tre diversi tipi di articolazioni (Dietrichs, 1991). Anche le dimensioni delle radici nervose si discostano spesso dai valori medi (dal 5 al 30%) (Ebraheim, 1997) La maggior parte degli autori concorda sull’esistenza di un asse di movimento trasversale che passa attraverso il corpo del sacro, responsabile del movimento di flesso-estensione (chiamato anche nutazione e contro-nutazione), mentre le altre forme di movimento sono oggetto di pareri discordi. Mitchell ha descritto l’esistenza di assi di movimento diagonali, passanti da S2, e questa interpretazione si ritrova nei testi di osteopatia (Bernard, 1986; Bienfait, 1995); Lee (1999) descrive le rotazioni anteriori e posteriori del sacro, che possono essere combinate a spostamenti verso l'alto e verso il basso; De Rosa (1996), ritiene invece che il movimento dell’ileo passi attorno ad un asse trasverso situato in prossimità della sinfisi pubica.
Titolo: | Approccio clinico alla patologia sacroiliaca |
Autore/i: | VANTI, CARLA |
Autore/i Unibo: | |
Anno: | 2008 |
Titolo del libro: | Nuovo Trattato di Medicina Fisica e Riabilitazione |
Pagina iniziale: | 1647 |
Pagina finale: | 1660 |
Abstract: | La biomeccanica e la funzione dell’articolazione sacro-iliaca (SI) sono tuttora controverse. Allo stato attuale sappiamo che questa articolazione è scarsamente soggetta a carico diretto, ma assorbe e trasmette forze provenienti da varie direzioni (DonTigny, 1985) e subisce sollecitazioni di taglio (Snijders, 1997). Controlla sia la mobilità che la stabilità del tronco (Vleeming, 1997) e del bacino (Takayama, 1990), è coinvolta nella deambulazione (Inman, 1981; Thortensson, 1984; Greenman, 1992) e completa il movimento lombo-sacrale e dell’anca (Smidt, 1997); il sacro è costantemente esposto a forza rotatoria (Putz, 1992). E’ una diartrosi atipica, in quanto il lato sacrale presenta cartilagine ialina caratteristica delle articolazioni sinoviali, mentre sul lato iliaco si presenta una fibrocartilagine, più fragile e maggiormente soggetta a degenerazione (Bowen,1981; Cassidy, 1992; Vleeming, 1997; Bernard, 1997; Forst, 2006). I maschi manifestano un progressivo ispessimento dei legamenti e minore mobilità, creste e depressioni più pronunciate e un’anchilosi nell’11% - 25% dei soggetti (Kissling, 1991; Bernard, 1997; Rosatelli, 2006). Al contrario, nelle femmine la mobilità aumenta nella seconda decade di vita e l’anchilosi sembra manifestarsi più raramente, nel 3%-4% dei casi (Brooke, 1924; Steward, 1984). Sono state individuate molte varianti anatomiche, con differenze nella dimensione, nella forma, nell’inclinazione tra la parte destra e quella sinistra. Un’articolazione SI accessoria è presente nel 13 – 16% dei soggetti, così come è segnalata, a volte, un’articolazione SI assiale, tanto che c’è chi afferma esistano tre diversi tipi di articolazioni (Dietrichs, 1991). Anche le dimensioni delle radici nervose si discostano spesso dai valori medi (dal 5 al 30%) (Ebraheim, 1997) La maggior parte degli autori concorda sull’esistenza di un asse di movimento trasversale che passa attraverso il corpo del sacro, responsabile del movimento di flesso-estensione (chiamato anche nutazione e contro-nutazione), mentre le altre forme di movimento sono oggetto di pareri discordi. Mitchell ha descritto l’esistenza di assi di movimento diagonali, passanti da S2, e questa interpretazione si ritrova nei testi di osteopatia (Bernard, 1986; Bienfait, 1995); Lee (1999) descrive le rotazioni anteriori e posteriori del sacro, che possono essere combinate a spostamenti verso l'alto e verso il basso; De Rosa (1996), ritiene invece che il movimento dell’ileo passi attorno ad un asse trasverso situato in prossimità della sinfisi pubica. |
Data stato definitivo: | 1-mar-2018 |
Appare nelle tipologie: | 2.01 Capitolo / saggio in libro |