L’obiettivo del saggio è quello di proporre una serie di riflessioni sul rapporto tra forme del linguaggio e forme del pensiero attraverso la teoria hjelmsleviana delle forme del contenuto, con l’obiettivo di arrivare a una riformulazione del principio empirico hjelmsleviano. Nella prima parte provo a ripensare alcuni tratti costitutivi dell’epistemologia dello strutturalismo che sono stati profondamente sottovalutati – se non addirittura non compresi o dimenticati – in pressoché tutte le critiche che lo strutturalismo ha ricevuto dalla linguistica chomskyana prima e dalla linguistica cognitiva poi. In seguito, individuo nella teoria hjelmsleviana delle forme del contenuto la chiave per porre il problema tra le forme del linguaggio e del pensiero e provo a proporne una riformulazione in direzione della teoria della complessità. Nella seconda parte, connetto il lavoro fatto nella prima parte con le riflessioni hjelmsleviane sulle opposizioni partecipative come “struttura generale delle correlazioni linguistiche” e propongo a partire da esse e dalla teoria delle forme del contenuto una nuova definizione di struttura che voglio conforme alla teoria della complessità, al fine di (ri)costruire una teoria strutturalista che possa farsi efficacemente carico degli attuali problemi in scienze del linguaggio e in scienze della cognizione
Claudio Paolucci (2017). Forme del linguaggio e forme del pensiero. Per una riformulazione del principio empirico. Toulouse : CAMS/O.
Forme del linguaggio e forme del pensiero. Per una riformulazione del principio empirico
Claudio Paolucci
2017
Abstract
L’obiettivo del saggio è quello di proporre una serie di riflessioni sul rapporto tra forme del linguaggio e forme del pensiero attraverso la teoria hjelmsleviana delle forme del contenuto, con l’obiettivo di arrivare a una riformulazione del principio empirico hjelmsleviano. Nella prima parte provo a ripensare alcuni tratti costitutivi dell’epistemologia dello strutturalismo che sono stati profondamente sottovalutati – se non addirittura non compresi o dimenticati – in pressoché tutte le critiche che lo strutturalismo ha ricevuto dalla linguistica chomskyana prima e dalla linguistica cognitiva poi. In seguito, individuo nella teoria hjelmsleviana delle forme del contenuto la chiave per porre il problema tra le forme del linguaggio e del pensiero e provo a proporne una riformulazione in direzione della teoria della complessità. Nella seconda parte, connetto il lavoro fatto nella prima parte con le riflessioni hjelmsleviane sulle opposizioni partecipative come “struttura generale delle correlazioni linguistiche” e propongo a partire da esse e dalla teoria delle forme del contenuto una nuova definizione di struttura che voglio conforme alla teoria della complessità, al fine di (ri)costruire una teoria strutturalista che possa farsi efficacemente carico degli attuali problemi in scienze del linguaggio e in scienze della cognizioneI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.