Il saggio, sottoposto a double-blind peer review, è contributo al volume dedicato alla cultura benedettina, in particolare cassinese, in Italia e in Europa. Per la prima volta viene studiato il fregio in stucco che decora la navata centrale e i transetti della chiesa abbaziale di San Benedetto Po, importantissimo cenobio e centro di cultura in età medievale e rinascimentale, e alla luce di esso viene riconsiderata la decorazione ad affresco del tiburio, evidentemente in relazione. Viene inoltre messo in luce l’interesse specifico della Congregazione per le arti, che grazie alle ricerche recenti, portate avanti anche da chi scrive, sta emergendo come un punto nodale. L’impresa decorativa risale alla ristrutturazione della basilica, affidata negli anni Quaranta del XVI secolo a Giulio Romano dall’abate Gregorio Cortese, uomo di cultura e mecenate di altissimo prestigio, ed è uno dei punti più alti della storia della Congregazione cassinese. Nel saggio viene chiarita l’articolata iconografia del fregio, ravvisandovi la raffigurazione di simboli eucaristici e liturgici, di altri che rimandano alla Passione e morte di Cristo, alla religione ebraica e alla musica come strumento della lode a Dio. La lettura del significato del fregio e degli affreschi del tiburio è guidata dalla riflessione sulla teologia cassinese e sulle letture privilegiate dalla Congregazione, di cui San Benedetto Po era il monastero principale, e sede della scuola dei novizi.
La decorazione plastica e pittorica della basilica di San Benedetto Po: una meditazione per immagini sulla storia della salvezza / Sonia Cavicchioli. - STAMPA. - (2017), pp. 143-158.
La decorazione plastica e pittorica della basilica di San Benedetto Po: una meditazione per immagini sulla storia della salvezza
Sonia Cavicchioli
2017
Abstract
Il saggio, sottoposto a double-blind peer review, è contributo al volume dedicato alla cultura benedettina, in particolare cassinese, in Italia e in Europa. Per la prima volta viene studiato il fregio in stucco che decora la navata centrale e i transetti della chiesa abbaziale di San Benedetto Po, importantissimo cenobio e centro di cultura in età medievale e rinascimentale, e alla luce di esso viene riconsiderata la decorazione ad affresco del tiburio, evidentemente in relazione. Viene inoltre messo in luce l’interesse specifico della Congregazione per le arti, che grazie alle ricerche recenti, portate avanti anche da chi scrive, sta emergendo come un punto nodale. L’impresa decorativa risale alla ristrutturazione della basilica, affidata negli anni Quaranta del XVI secolo a Giulio Romano dall’abate Gregorio Cortese, uomo di cultura e mecenate di altissimo prestigio, ed è uno dei punti più alti della storia della Congregazione cassinese. Nel saggio viene chiarita l’articolata iconografia del fregio, ravvisandovi la raffigurazione di simboli eucaristici e liturgici, di altri che rimandano alla Passione e morte di Cristo, alla religione ebraica e alla musica come strumento della lode a Dio. La lettura del significato del fregio e degli affreschi del tiburio è guidata dalla riflessione sulla teologia cassinese e sulle letture privilegiate dalla Congregazione, di cui San Benedetto Po era il monastero principale, e sede della scuola dei novizi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.