La città antica di Monte Coppola è stato oggetto di studi e accurati rilevamenti di superficie da L. Quilici, da lui pubblicati sulla monografia Siris-Heraclea, Roma 1967, pp. 92-111, 219-233, e sul volume Carta archeologica della Valle del Sinni, Atlante tematico di Topografia antica Supplemento 10, fascicolo 2, Roma 2002, pp. 9-147. Uno dei monumenti più caratteristici dell'abitato è costituito dalle rovine della così detta Porta di Ferro, la porta principale della città, che si apre tra le mura poligonali sul versante orientale, di più facile accesso al monte. La Soprintendenza ai Beni e alle Attività Culturali della Basilicata, nel 2008, ha incaricato il Prof. Quilici dello scavo, del restauro, della valorizzazione con ricostruzione per anatirosis, del tratto delle mura che comprendono la porta. Questa si è rivelata a struttura a corridoio, con due porte di sbarramento sul percorso, e la fortificazione rafforzata da una torre rotonda dove la via di accesso imboccava da vicino le mura e la porta. Dopo lo scavo e lo studio delle fasi di crollo delle mura della porta e della torre, la loro sistemazione e la ricostruzione, con la ricollocazione dei massi poligonali sulle posizioni originarie, è stato particolarmente impegnativo ed esemplare.
Città lucana di Monte Coppola, forse antica Lagaria, presso Valsinni (MT): scavo e sistemazione, con ricostruzione per anatirosis, della c.d. Porta di Ferro delle fortificazioni / L. Quilici. - (2008).
Città lucana di Monte Coppola, forse antica Lagaria, presso Valsinni (MT): scavo e sistemazione, con ricostruzione per anatirosis, della c.d. Porta di Ferro delle fortificazioni.
QUILICI, LORENZO
2008
Abstract
La città antica di Monte Coppola è stato oggetto di studi e accurati rilevamenti di superficie da L. Quilici, da lui pubblicati sulla monografia Siris-Heraclea, Roma 1967, pp. 92-111, 219-233, e sul volume Carta archeologica della Valle del Sinni, Atlante tematico di Topografia antica Supplemento 10, fascicolo 2, Roma 2002, pp. 9-147. Uno dei monumenti più caratteristici dell'abitato è costituito dalle rovine della così detta Porta di Ferro, la porta principale della città, che si apre tra le mura poligonali sul versante orientale, di più facile accesso al monte. La Soprintendenza ai Beni e alle Attività Culturali della Basilicata, nel 2008, ha incaricato il Prof. Quilici dello scavo, del restauro, della valorizzazione con ricostruzione per anatirosis, del tratto delle mura che comprendono la porta. Questa si è rivelata a struttura a corridoio, con due porte di sbarramento sul percorso, e la fortificazione rafforzata da una torre rotonda dove la via di accesso imboccava da vicino le mura e la porta. Dopo lo scavo e lo studio delle fasi di crollo delle mura della porta e della torre, la loro sistemazione e la ricostruzione, con la ricollocazione dei massi poligonali sulle posizioni originarie, è stato particolarmente impegnativo ed esemplare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.