La ricerca condotta nel presente libro esamina, con approccio di stampo eminentemente processuale penale, i principi e le regole che governano l’accertamento dei fatti nei sistemi di giustizia penale internazionale: in particolare, la fase di ammissione delle prove e le ipotesi di deroga al contraddittorio nella loro formazione. Nel settore degli studi penali internazionali è assunto (o implicita premessa) ricorrente che il processo rappresenti una materia di per sé neutra e puramente tecnica. Osservando caratteri e dinamiche della law of evidence nell’ottica del processualista, sembra invece emergere come proprio in questo specifico terreno si manifesti, con particolare evidenza, quel conflitto tra le diverse opzioni ideologiche che si pongono alla base degli ordinamenti penali internazionali: l’anelito a realizzare un modello superiore di giustizia, da un lato, e la pulsione a produrre decisioni emblematiche e fornite di valore lato sensu pedagogico per la comunità degli Stati, dall’altro. L’attività giuridica che sovrintende all’accertamento di un fatto risulta dunque uno snodo essenziale per i diversi valori tutelati e perseguiti attraverso tali istituzioni giudiziarie, ed inevitabilmente finisce per rispecchiare il volto ambiguo del sistema: anche nella sede internazionale – come è ovvio - il processo penale non può costituire una “materia neutra”; al contrario, in esso, più che altrove, quantomeno nel momento storico attuale, trovano espressione i conflitti tra le diverse pulsioni che attraversano la comunità.
Caianiello M. (2008). Ammissione della prova e contraddittorio nelle giurisdizioni penali internazionali. TORINO : Giappichelli.
Ammissione della prova e contraddittorio nelle giurisdizioni penali internazionali
CAIANIELLO, MICHELE
2008
Abstract
La ricerca condotta nel presente libro esamina, con approccio di stampo eminentemente processuale penale, i principi e le regole che governano l’accertamento dei fatti nei sistemi di giustizia penale internazionale: in particolare, la fase di ammissione delle prove e le ipotesi di deroga al contraddittorio nella loro formazione. Nel settore degli studi penali internazionali è assunto (o implicita premessa) ricorrente che il processo rappresenti una materia di per sé neutra e puramente tecnica. Osservando caratteri e dinamiche della law of evidence nell’ottica del processualista, sembra invece emergere come proprio in questo specifico terreno si manifesti, con particolare evidenza, quel conflitto tra le diverse opzioni ideologiche che si pongono alla base degli ordinamenti penali internazionali: l’anelito a realizzare un modello superiore di giustizia, da un lato, e la pulsione a produrre decisioni emblematiche e fornite di valore lato sensu pedagogico per la comunità degli Stati, dall’altro. L’attività giuridica che sovrintende all’accertamento di un fatto risulta dunque uno snodo essenziale per i diversi valori tutelati e perseguiti attraverso tali istituzioni giudiziarie, ed inevitabilmente finisce per rispecchiare il volto ambiguo del sistema: anche nella sede internazionale – come è ovvio - il processo penale non può costituire una “materia neutra”; al contrario, in esso, più che altrove, quantomeno nel momento storico attuale, trovano espressione i conflitti tra le diverse pulsioni che attraversano la comunità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.