Il cristiano è obbligato a pagare le tasse destinate al potere civile? Se le evade commette peccato mortale? Dopo la fine del medioevo, quando la capacità dei sovrani di esigere i tributi si rafforzò e lentamente morì l’antico concetto patrimoniale di fisco, la teologia morale cattolica si interrogò sul rapporto tra la coscienza e le leggi umane, la colpa teologica e la pena. Il problema della frode divenne una materia della casistica, che si divise in due fronti: uno che criticava il peso e l’ingiustizia della fiscalità secolare e invitava i confessori al perdono degli evasori; e uno che invece considerava necessario pagare le tasse e obbedire ai doveri civili. Il saggio analizza questo dibattito, ne spiega le cause e ne traccia la storia fino all’epoca contemporanea.
V. LAVENIA (2006). L'Église, juge du fisc. Théologie et impôt aux XVIe et XVIIe siècles. BRUXELLES : Bruylant.
L'Église, juge du fisc. Théologie et impôt aux XVIe et XVIIe siècles
LAVENIA, VINCENZO
2006
Abstract
Il cristiano è obbligato a pagare le tasse destinate al potere civile? Se le evade commette peccato mortale? Dopo la fine del medioevo, quando la capacità dei sovrani di esigere i tributi si rafforzò e lentamente morì l’antico concetto patrimoniale di fisco, la teologia morale cattolica si interrogò sul rapporto tra la coscienza e le leggi umane, la colpa teologica e la pena. Il problema della frode divenne una materia della casistica, che si divise in due fronti: uno che criticava il peso e l’ingiustizia della fiscalità secolare e invitava i confessori al perdono degli evasori; e uno che invece considerava necessario pagare le tasse e obbedire ai doveri civili. Il saggio analizza questo dibattito, ne spiega le cause e ne traccia la storia fino all’epoca contemporanea.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.