Un agrofarmaco che perviene al suolo può venire degradato come un qualunque inquinante organico. In questo capitolo vengono illustrati i meccanismi di degradazione, meccanismi che comportano la trasformazione chimica dell'agrofarmaco per rottura di uno o più legami della molecola. La stragrande maggioranza delle reazioni che avvengono nel suolo, sono catalizzate e la motivazione di tale attività è dovuta principalmente alla presenza di specie chimiche, fasi minerali ed organiche ad elevata area superficiale, nonchè alla presenza di enzimi. I processi degradativi che si registrano nel suolo sono pirncipalmente di tipo idrolitico, di ossidoriduzione, trasposizione, coniugazione e fotolisi. La degradazione è un fenomeno alquanto complesso in quanto funzione di molteplici variabili e il cui studio può risultare semplificato se analizzato per parti. E’ dunque per facilitare la comprensione dei meccanismi che stanno alla base della degradazione che si ha la necessità di separare la degradazione abiotica da quella biotica. La prima ha luogo senza l’intervento di organismi viventi, mentre la seconda dipende dall’attività della microflora e microfauna del suolo. Ci si può spingere ulteriormente nella scomposizione del sistema fino ad arrivare allo studio della degradazione di un inquinate su singole componenti del suolo quali argille, ossidi e idrossidi, sostanza organica o allo studio dell’attività degradativa di specifici consorzi o colture microbiche pure. Uno studio così particolareggiato, mentre da una parte arricchisce di informazioni circa la comprensione dei singoli meccanismi che stanno alla base della degradazione, dall’altra può far perdere la visione d’insieme, di quello cioè che accade realmente in toto nel terreno. Ecco perché lo studio della degradazione degli inquinanti nel suolo trova un valido compendio sia nello studio di campo che in quello specifico delle attività delle singole specie microbiche. La degradazione sia abiotica che biotica avvengono in contemporanea e con tempi e modi che sono funzione delle caratteristiche chimico-fisiche del terreno in esame e dei consorzi microbici che al suo interno si evolvono e si modificano. Basti pensare che il terreno stesso è un’entità in continua trasformazione e con differenze marcate a seconda del periodo dell’anno. Umidità, temperatura, pratiche agronomiche, trattamenti fitoiatrici, nonché il tipo di coltura modificano profondamente le condizioni chimico-fisiche e gli equilibri dei nutritivi con conseguenze sulle comunità microbiche del suolo.

I. Braschi, C.E.Gessa (2008). Degradazione di agrofarmaci nel suolo.. BOLOGNA : OASI Alberto Perdisa.

Degradazione di agrofarmaci nel suolo.

BRASCHI, ILARIA;GESSA, CARLO EMANUELE
2008

Abstract

Un agrofarmaco che perviene al suolo può venire degradato come un qualunque inquinante organico. In questo capitolo vengono illustrati i meccanismi di degradazione, meccanismi che comportano la trasformazione chimica dell'agrofarmaco per rottura di uno o più legami della molecola. La stragrande maggioranza delle reazioni che avvengono nel suolo, sono catalizzate e la motivazione di tale attività è dovuta principalmente alla presenza di specie chimiche, fasi minerali ed organiche ad elevata area superficiale, nonchè alla presenza di enzimi. I processi degradativi che si registrano nel suolo sono pirncipalmente di tipo idrolitico, di ossidoriduzione, trasposizione, coniugazione e fotolisi. La degradazione è un fenomeno alquanto complesso in quanto funzione di molteplici variabili e il cui studio può risultare semplificato se analizzato per parti. E’ dunque per facilitare la comprensione dei meccanismi che stanno alla base della degradazione che si ha la necessità di separare la degradazione abiotica da quella biotica. La prima ha luogo senza l’intervento di organismi viventi, mentre la seconda dipende dall’attività della microflora e microfauna del suolo. Ci si può spingere ulteriormente nella scomposizione del sistema fino ad arrivare allo studio della degradazione di un inquinate su singole componenti del suolo quali argille, ossidi e idrossidi, sostanza organica o allo studio dell’attività degradativa di specifici consorzi o colture microbiche pure. Uno studio così particolareggiato, mentre da una parte arricchisce di informazioni circa la comprensione dei singoli meccanismi che stanno alla base della degradazione, dall’altra può far perdere la visione d’insieme, di quello cioè che accade realmente in toto nel terreno. Ecco perché lo studio della degradazione degli inquinanti nel suolo trova un valido compendio sia nello studio di campo che in quello specifico delle attività delle singole specie microbiche. La degradazione sia abiotica che biotica avvengono in contemporanea e con tempi e modi che sono funzione delle caratteristiche chimico-fisiche del terreno in esame e dei consorzi microbici che al suo interno si evolvono e si modificano. Basti pensare che il terreno stesso è un’entità in continua trasformazione e con differenze marcate a seconda del periodo dell’anno. Umidità, temperatura, pratiche agronomiche, trattamenti fitoiatrici, nonché il tipo di coltura modificano profondamente le condizioni chimico-fisiche e gli equilibri dei nutritivi con conseguenze sulle comunità microbiche del suolo.
2008
Agrofarmaci Conoscenze per un uso sostenibile.
207
243
I. Braschi, C.E.Gessa (2008). Degradazione di agrofarmaci nel suolo.. BOLOGNA : OASI Alberto Perdisa.
I. Braschi; C.E.Gessa
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