Il fenomeno di trasformazione e in molti casi l’abbandono delle città di tradizione antica nel corso dell’alto Medioevo interessa anche le regioni che si affacciano sullo Ionio e sul Mediterraneo orientale, anche se con dinamiche e tempi lievemente differenti. Negli ultimi quindici anni sono emersi nuovi dati anche per quel che riguarda l’Epiro settentrionale, con gli scavi di Butrinto e Phoinike in particolare. Molte sono le pubblicazioni che riguardano queste due città, che mostrano diversi segnali di crescita economica nel corso dell’alto Medioevo, a fianco di una visibile contrazione degli insediamenti verso le alture e contamporaneamente alla nascita di aree funerarie all’interno degli abitati, in prossimità delle principali strutture ecclesiastiche, ma anche in aree residenziali. Si notano inoltre nuove forme di abitazioni con tecniche miste e la ruralizzazione delle strutture urbane, con campi coltivati e con l’occupazione degli spazi pubblici, con edifici di varia natura. Sono tutti indizi di una notevole trasformazione delle concezioni di abitare le città, che non implicano tuttavia gli aspetti di crisi economica e isolamento dalle rotte mediterranee che sono stati evocati per altre regioni del Mediterraneo occidentale, in primis della penisola italiana. Al contrario, come mostrano i materiali rinvenuti nelle stratificazioni altomedievali della città di Phoinike, questo territorio resta perfettamente inserito nella rete di commerci che interessa l’area ionica, con contenitori provenienti dall’Oriente e dall’Africa settentrionale, fino ad almeno il VII secolo e dall’Egeo fino all’VIII e al IX secolo.
Enrico, C. (2016). Phoinike tra tarda Antichità e Medioevo. Considerazioni sulla base della cultura materiale. Bologna : Antequem.
Phoinike tra tarda Antichità e Medioevo. Considerazioni sulla base della cultura materiale
enrico cirelli
Writing – Original Draft Preparation
2016
Abstract
Il fenomeno di trasformazione e in molti casi l’abbandono delle città di tradizione antica nel corso dell’alto Medioevo interessa anche le regioni che si affacciano sullo Ionio e sul Mediterraneo orientale, anche se con dinamiche e tempi lievemente differenti. Negli ultimi quindici anni sono emersi nuovi dati anche per quel che riguarda l’Epiro settentrionale, con gli scavi di Butrinto e Phoinike in particolare. Molte sono le pubblicazioni che riguardano queste due città, che mostrano diversi segnali di crescita economica nel corso dell’alto Medioevo, a fianco di una visibile contrazione degli insediamenti verso le alture e contamporaneamente alla nascita di aree funerarie all’interno degli abitati, in prossimità delle principali strutture ecclesiastiche, ma anche in aree residenziali. Si notano inoltre nuove forme di abitazioni con tecniche miste e la ruralizzazione delle strutture urbane, con campi coltivati e con l’occupazione degli spazi pubblici, con edifici di varia natura. Sono tutti indizi di una notevole trasformazione delle concezioni di abitare le città, che non implicano tuttavia gli aspetti di crisi economica e isolamento dalle rotte mediterranee che sono stati evocati per altre regioni del Mediterraneo occidentale, in primis della penisola italiana. Al contrario, come mostrano i materiali rinvenuti nelle stratificazioni altomedievali della città di Phoinike, questo territorio resta perfettamente inserito nella rete di commerci che interessa l’area ionica, con contenitori provenienti dall’Oriente e dall’Africa settentrionale, fino ad almeno il VII secolo e dall’Egeo fino all’VIII e al IX secolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.