Il fenomeno dell’obesità infantile sta acquisendo caratteristiche sempre più epidemiche. Nel nostro paese il fenomeno sembra assumere proporzioni particolarmente preoccupanti. Dati rilevati nel periodo 1994-2004 (1), infatti, hanno mostrato un’incidenza del sovrappeso e dell’obesità nella fascia d’età 6-11 anni, calcolate secondo riferimenti internazionali, rispettivamente del 24,0 e del 7,2 % per i maschi e del 25,9 e del 9,6 % per le femmine (Fig. 1). Anche i dati locali che si riferiscono a Bologna e alla sua provincia (2), esaminati nella loro evoluzione cronologica, hanno confermato la tendenza in progressiva crescita: si è infatti passati, nella fascia 6-14 anni, da una prevalenza di sovrappeso/obesità (Eccesso ponderale >20% del peso ideale) del 6,1% nell’anno scolastico (A.S.) 1975-76, ad una del 13,5% nell’A.S. 1988-89, per giungere fino al 19,4% rilevata nell’A.S. 1997-98. In una ancora più recente valutazione (3) si segnala il 22,1% (Fig. 2). L’attenzione al trattamento dell’obesità infantile, da decenni ha caratterizzato l’attività dell’ambulatorio e del reparto di Endocrinologia Pediatrica del Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna. Le peculiarità fisiologiche, psicologiche e nutrizionali proprie dell’età evolutiva rendono particolarmente difficile una corretta ed efficace gestione del bambino obeso. L’esperienza maturata negli anni e la sempre più pressante richiesta da parte dell’utenza, ha indotto l’Endocrinologia Pediatrica ad istituire nel 2001 un gruppo multidisciplinare (medici, psicologi, dietiste) organizzato in forma di Day Hospital dedicato ad una gestione più intensiva dell’obesità grave (Fig. 3). L’obiettivo perseguito è quello di proporre strategie che servano a modificare le abitudini alimentari e lo stile di vita del bambino obeso ed evitare l’elevata percentuale di abbandono offrendo un attento follow up ed una relazione continua nel tempo con i pazienti. Tale servizio è rivolto a tutti quei soggetti di età inferiore ai 18 anni, inviati dal pediatra di libera scelta, dal medico della medicina di base o scolastica, o spontaneamente afferenti, che rientrano nella categoria dell’obesità grave definita in base alla presenza di un Body Max Index (BMI=peso in kg/ altezza in metri al quadrato) maggiore del 95° percentile delle tabelle di riferimento Italiane della SIEDP. Dopo una prima valutazione clinica-antropometrica, i pazienti vengono sottoposti ad esami di screening endocrino-metabolico al fine di individuare eventuali cause, ma soprattutto, complicanze già presenti associate all’obesità. Se l’inquadramento diagnostico è compatibile con un quadro di obesità semplice, si procede istruendo il paziente e la famiglia nel modificare le abitudini alimentari, attraverso uno schema alimentare e lo stile di vita, cercando sia di incrementare l’attività motoria quotidiana sia di ridurre la sedentarietà. Si cerca di indurre e rinforzare il cambiamento comportamentale attraverso periodici incontri pomeridiani clinico-psicologici con il paziente e la famiglia. L’attività del Centro è progressivamente cresciuta fino ad oggi: da circa 80 pazienti nel 2002, ne sono stati assistiti circa 130 nel 2006 (Fig. 4). L’analisi dei dati ha messo in evidenza che tale tipo di approccio, nonostante il 20% circa di abbandono, porta discreti risultati a breve-medio termine (6-12 mesi): il 61.3% dei casi migliora l’SD-BMI (cioè il grado di obesità), il 17,5% lo mantiene e solo il 20% lo peggiora. L’osservazione psicologica degli stessi pazienti ha mostrato che i ragazzi obesi, rispetto ad una popolazione di controllo, appaiono più ansiosi, sono molto sensibili, riservati e passivi e si adattano male alla scuola per la loro insofferenza a regole e costrizioni. Per quanto riguarda gli stili di attaccamento alla figura genitoriale (4), i bambini obesi appaiono poi nettamente più insicuri. I dati esprimono la necessità di un elevato impegno per ottenere risultati definibili solo moderatamente soddisfacenti in questo a...

Obesità infantile: organizzazione dell'assistenza ospedaliera / A.Balsamo. - STAMPA. - (2007), pp. 1-1. (Intervento presentato al convegno Convegno della "Società Italiana di Pediatria - Sezione Emiliano-Romagnola" tenutosi a Ferrara nel 27 ottobre 2007).

Obesità infantile: organizzazione dell'assistenza ospedaliera.

BALSAMO, ANTONIO
2007

Abstract

Il fenomeno dell’obesità infantile sta acquisendo caratteristiche sempre più epidemiche. Nel nostro paese il fenomeno sembra assumere proporzioni particolarmente preoccupanti. Dati rilevati nel periodo 1994-2004 (1), infatti, hanno mostrato un’incidenza del sovrappeso e dell’obesità nella fascia d’età 6-11 anni, calcolate secondo riferimenti internazionali, rispettivamente del 24,0 e del 7,2 % per i maschi e del 25,9 e del 9,6 % per le femmine (Fig. 1). Anche i dati locali che si riferiscono a Bologna e alla sua provincia (2), esaminati nella loro evoluzione cronologica, hanno confermato la tendenza in progressiva crescita: si è infatti passati, nella fascia 6-14 anni, da una prevalenza di sovrappeso/obesità (Eccesso ponderale >20% del peso ideale) del 6,1% nell’anno scolastico (A.S.) 1975-76, ad una del 13,5% nell’A.S. 1988-89, per giungere fino al 19,4% rilevata nell’A.S. 1997-98. In una ancora più recente valutazione (3) si segnala il 22,1% (Fig. 2). L’attenzione al trattamento dell’obesità infantile, da decenni ha caratterizzato l’attività dell’ambulatorio e del reparto di Endocrinologia Pediatrica del Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna. Le peculiarità fisiologiche, psicologiche e nutrizionali proprie dell’età evolutiva rendono particolarmente difficile una corretta ed efficace gestione del bambino obeso. L’esperienza maturata negli anni e la sempre più pressante richiesta da parte dell’utenza, ha indotto l’Endocrinologia Pediatrica ad istituire nel 2001 un gruppo multidisciplinare (medici, psicologi, dietiste) organizzato in forma di Day Hospital dedicato ad una gestione più intensiva dell’obesità grave (Fig. 3). L’obiettivo perseguito è quello di proporre strategie che servano a modificare le abitudini alimentari e lo stile di vita del bambino obeso ed evitare l’elevata percentuale di abbandono offrendo un attento follow up ed una relazione continua nel tempo con i pazienti. Tale servizio è rivolto a tutti quei soggetti di età inferiore ai 18 anni, inviati dal pediatra di libera scelta, dal medico della medicina di base o scolastica, o spontaneamente afferenti, che rientrano nella categoria dell’obesità grave definita in base alla presenza di un Body Max Index (BMI=peso in kg/ altezza in metri al quadrato) maggiore del 95° percentile delle tabelle di riferimento Italiane della SIEDP. Dopo una prima valutazione clinica-antropometrica, i pazienti vengono sottoposti ad esami di screening endocrino-metabolico al fine di individuare eventuali cause, ma soprattutto, complicanze già presenti associate all’obesità. Se l’inquadramento diagnostico è compatibile con un quadro di obesità semplice, si procede istruendo il paziente e la famiglia nel modificare le abitudini alimentari, attraverso uno schema alimentare e lo stile di vita, cercando sia di incrementare l’attività motoria quotidiana sia di ridurre la sedentarietà. Si cerca di indurre e rinforzare il cambiamento comportamentale attraverso periodici incontri pomeridiani clinico-psicologici con il paziente e la famiglia. L’attività del Centro è progressivamente cresciuta fino ad oggi: da circa 80 pazienti nel 2002, ne sono stati assistiti circa 130 nel 2006 (Fig. 4). L’analisi dei dati ha messo in evidenza che tale tipo di approccio, nonostante il 20% circa di abbandono, porta discreti risultati a breve-medio termine (6-12 mesi): il 61.3% dei casi migliora l’SD-BMI (cioè il grado di obesità), il 17,5% lo mantiene e solo il 20% lo peggiora. L’osservazione psicologica degli stessi pazienti ha mostrato che i ragazzi obesi, rispetto ad una popolazione di controllo, appaiono più ansiosi, sono molto sensibili, riservati e passivi e si adattano male alla scuola per la loro insofferenza a regole e costrizioni. Per quanto riguarda gli stili di attaccamento alla figura genitoriale (4), i bambini obesi appaiono poi nettamente più insicuri. I dati esprimono la necessità di un elevato impegno per ottenere risultati definibili solo moderatamente soddisfacenti in questo a...
2007
Atti della Giornata Nazionale "Obesità infantile: l'epidemia del terzo millennio"
1
1
Obesità infantile: organizzazione dell'assistenza ospedaliera / A.Balsamo. - STAMPA. - (2007), pp. 1-1. (Intervento presentato al convegno Convegno della "Società Italiana di Pediatria - Sezione Emiliano-Romagnola" tenutosi a Ferrara nel 27 ottobre 2007).
A.Balsamo
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