Una delle motivazioni più valide su cui basare le ricerche sul passato e stimolarne lo studio si ricava dunque dalle opportunità che esse offrono per capire meglio il mondo e la vita attuali. Come nel campo dell’indagine anche in quello didattico occorre quindi superare la concezione di un’erudizione storica fine a se stessa, finalizzando l’apprendimento ad una migliore comprensione del presente e dando corpo a espressioni quali “radici storiche” o “memoria collettiva” che, per quanto dotate di un certo fascino, sono entrate da tempo nel novero dei modi di dire e rischiano pertanto di essere percepite come formulazioni astratte e retoriche.La limitazione degli ambiti spaziali oggetto delle ricerche può favorire un più adeguato approccio alle realtà del passato nei loro aspetti globali, rispetto non solo a sintesi troppo generalizzanti e omnicomprensive, ma anche a quelle visioni monotematiche che necessariamente si impongono per aree più vaste. Inoltre la focalizzazione di circoscritti ambiti territoriali può consentire un più agevole allargamento diacronico in cui superare le artificiose ripartizioni della storia in epoche diverse, rintracciando eventi e fenomeni di diversa natura e portata, compresi quelli di lunga durata che sottendono ogni processo evolutivo. In tale prospettiva le ricerche locali, in cui vengano indagati in maniera attenta e corretta i vari aspetti del passato, potrebbero costituire le basi di confronto su cui imbastire visioni territoriali più ampie per giungere a sintesi che derivino da un effettivo confronto delle analisi.
Borghi, B. (2017). L’apprendimento della storia medievale e la sua diffusione. Bologna : Pàtron editore.
L’apprendimento della storia medievale e la sua diffusione
BORGHI, BEATRICE
2017
Abstract
Una delle motivazioni più valide su cui basare le ricerche sul passato e stimolarne lo studio si ricava dunque dalle opportunità che esse offrono per capire meglio il mondo e la vita attuali. Come nel campo dell’indagine anche in quello didattico occorre quindi superare la concezione di un’erudizione storica fine a se stessa, finalizzando l’apprendimento ad una migliore comprensione del presente e dando corpo a espressioni quali “radici storiche” o “memoria collettiva” che, per quanto dotate di un certo fascino, sono entrate da tempo nel novero dei modi di dire e rischiano pertanto di essere percepite come formulazioni astratte e retoriche.La limitazione degli ambiti spaziali oggetto delle ricerche può favorire un più adeguato approccio alle realtà del passato nei loro aspetti globali, rispetto non solo a sintesi troppo generalizzanti e omnicomprensive, ma anche a quelle visioni monotematiche che necessariamente si impongono per aree più vaste. Inoltre la focalizzazione di circoscritti ambiti territoriali può consentire un più agevole allargamento diacronico in cui superare le artificiose ripartizioni della storia in epoche diverse, rintracciando eventi e fenomeni di diversa natura e portata, compresi quelli di lunga durata che sottendono ogni processo evolutivo. In tale prospettiva le ricerche locali, in cui vengano indagati in maniera attenta e corretta i vari aspetti del passato, potrebbero costituire le basi di confronto su cui imbastire visioni territoriali più ampie per giungere a sintesi che derivino da un effettivo confronto delle analisi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.