Il libro è il racconto collettivo della memoria di uno dei tanti paesi italiani, un paese marchigiano di fronte al mare in cui centoventi abitanti, su un totale di 4000, hanno deciso di “raccontare” e di “raccontarsi” di fronte ad una telecamera digitale, fra l’ottobre 2005 e il dicembre 2006. Donne e uomini che hanno parlato di se stessi e della loro vita, intrecciando gioie, dolori ed emozioni con le vicende della “grande storia”, delle guerre e delle trasformazioni della società italiana. Un “archivio di voci” che spazia sulla vita, sulla morte e sui “miracoli”, sui riti del fascismo, il passaggio del “fronte”, la bandiera rossa del primo maggio, il suicidio per amore, l’assalto al silos di grano, la crudezza degli inverni (“quando faceva davvero la neve”), le lotte politiche fra bianchi e rossi. Nel libro, tutto questo si articola e procede attraverso una selezione di brani che l’autore ha estrapolato dalle “storie di vita” per comporre un vero e proprio affresco, quasi un romanzo “a cento voci”, i cui capitoli ondeggiano sul filo della memoria, tentando di riannodare le trame di un paese che non c’è più.
P.Sorcinelli (2008). Lascerei respirare le colline. Storie di vita e di paese. MILANO : Pearson Paravia Bruno Mondadori.
Lascerei respirare le colline. Storie di vita e di paese
SORCINELLI, PAOLO
2008
Abstract
Il libro è il racconto collettivo della memoria di uno dei tanti paesi italiani, un paese marchigiano di fronte al mare in cui centoventi abitanti, su un totale di 4000, hanno deciso di “raccontare” e di “raccontarsi” di fronte ad una telecamera digitale, fra l’ottobre 2005 e il dicembre 2006. Donne e uomini che hanno parlato di se stessi e della loro vita, intrecciando gioie, dolori ed emozioni con le vicende della “grande storia”, delle guerre e delle trasformazioni della società italiana. Un “archivio di voci” che spazia sulla vita, sulla morte e sui “miracoli”, sui riti del fascismo, il passaggio del “fronte”, la bandiera rossa del primo maggio, il suicidio per amore, l’assalto al silos di grano, la crudezza degli inverni (“quando faceva davvero la neve”), le lotte politiche fra bianchi e rossi. Nel libro, tutto questo si articola e procede attraverso una selezione di brani che l’autore ha estrapolato dalle “storie di vita” per comporre un vero e proprio affresco, quasi un romanzo “a cento voci”, i cui capitoli ondeggiano sul filo della memoria, tentando di riannodare le trame di un paese che non c’è più.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.