In questo studio si analizzano le varianti lessicali che caratterizzano il Vangelo di Ivan Aleksandăr (British Library, Add. Ms. 39627) rispetto alla tradizione testuale dei vangeli slavi. Se confrontato con le ormai 'classiche' redazioni stabilite nel XIX secolo da G.A. Voskresenskij – accolte, con qualche aggiustamento, anche nelle recenti edizioni di A.A. Alekseev –, questo codice trecentesco si rivela particolarmente arcaico, sia dal punto di vista testuale, sia dal punto di vista lessicale, e testimonia l'aspirazione dei filologi e dei copisti attivi a Tărnovo, capitale del secondo impero bulgaro, al recupero dell'eredità cirillo-metodiana, in contrasto con l'opera di adeguamento al testo bizantino (la forma più diffusa – e corrotta – del testo greco) che si impone proprio a partire dalla metà del XIV secolo. Oltre al confronto con il lessico di ciascuna redazione, si analizzano i prestiti e i cosiddetti 'preslavismi' (ovvero varianti innovative emerse nel corso dei secc. XI-XIII, che caratterizzano in particolare la 'seconda redazione' di Voskresenskij). Il Vangelo di Ivan Aleksandăr, infatti, è stato spesso associato al 'testo di Preslav' (o 'seconda redazione'), sulla base della cospicua presenza di questi elementi lessicali. In realtà, come mostra un altro studio presente nello stesso volume, scritto assieme a M. Garzaniti, il testo di questo codice è assai distante da quello che caratterizza la 'seconda redazione' (incentrata soprattutto sul lezionario feriale) e rivela continui punti di contatto con la tradizione slava più antica.

Leksikata na Ivan-Aleksandrovoto evangelie i tekstologičeskata tradicija na slavjanskite evangelija

Alberto Alberti
2017

Abstract

In questo studio si analizzano le varianti lessicali che caratterizzano il Vangelo di Ivan Aleksandăr (British Library, Add. Ms. 39627) rispetto alla tradizione testuale dei vangeli slavi. Se confrontato con le ormai 'classiche' redazioni stabilite nel XIX secolo da G.A. Voskresenskij – accolte, con qualche aggiustamento, anche nelle recenti edizioni di A.A. Alekseev –, questo codice trecentesco si rivela particolarmente arcaico, sia dal punto di vista testuale, sia dal punto di vista lessicale, e testimonia l'aspirazione dei filologi e dei copisti attivi a Tărnovo, capitale del secondo impero bulgaro, al recupero dell'eredità cirillo-metodiana, in contrasto con l'opera di adeguamento al testo bizantino (la forma più diffusa – e corrotta – del testo greco) che si impone proprio a partire dalla metà del XIV secolo. Oltre al confronto con il lessico di ciascuna redazione, si analizzano i prestiti e i cosiddetti 'preslavismi' (ovvero varianti innovative emerse nel corso dei secc. XI-XIII, che caratterizzano in particolare la 'seconda redazione' di Voskresenskij). Il Vangelo di Ivan Aleksandăr, infatti, è stato spesso associato al 'testo di Preslav' (o 'seconda redazione'), sulla base della cospicua presenza di questi elementi lessicali. In realtà, come mostra un altro studio presente nello stesso volume, scritto assieme a M. Garzaniti, il testo di questo codice è assai distante da quello che caratterizza la 'seconda redazione' (incentrata soprattutto sul lezionario feriale) e rivela continui punti di contatto con la tradizione slava più antica.
2017
Četirievangelie na car Ivan Aleksandăr. Izdanie i izsledvane / Tetraevangelium des zaren Ivan Aleksandăr. Edition und Untersuchung
656
699
Alberti, Alberto
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/612049
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