Con l'espressione "strage di Ustica" si indica un evento particolare: la caduta e l'inabissamento, il 27 giugno 1980, di un DC-9 della compagnia aerea Itavia con ottantuno persone a bordo tra l'isola di Ponza e l'isola di Ustica. Il relitto, recuperato dal mare e ricomposto per le indagini, è stato consegnato nel 2006 all'Associazione delle Vittime della Strage di Ustica e dal 2007 è collocato nel "Museo per la Memoria di Ustica". Attorno al relitto l'artista francese Christian Boltanski ha creato una installazione che commemora e ricorda le vittime. Nel mio lavoro cercherò di ricostruire alcune delle modalità attraverso cui si è "fatta memoria" della strage. In primo luogo passerò brevemente in rassegna i modi in cui l'evento è stato costruito e le definizioni, rilevanti per la sua messa in narrazione, che esso ha assunto. Poi analizzerò l'installazione di Boltanski. Nella mia ipotesi il museo è un luogo di dislocazione di almeno tre pratiche memoriali, il cui sviluppo è stato reso impossibile, per quasi trent'anni, da due impasses della memoria: la verità mancante per il fallimento dell'iter giudiziario e il ritardato riconoscimento dei morti come vittime di una strage
Salerno, D. (2012). Forme della memoria e della commemorazione. Ricordare la strage di Ustica. Madrid : Editorial Fragua - Fundacion Ortega-Marañon.
Forme della memoria e della commemorazione. Ricordare la strage di Ustica
Salerno Daniele
2012
Abstract
Con l'espressione "strage di Ustica" si indica un evento particolare: la caduta e l'inabissamento, il 27 giugno 1980, di un DC-9 della compagnia aerea Itavia con ottantuno persone a bordo tra l'isola di Ponza e l'isola di Ustica. Il relitto, recuperato dal mare e ricomposto per le indagini, è stato consegnato nel 2006 all'Associazione delle Vittime della Strage di Ustica e dal 2007 è collocato nel "Museo per la Memoria di Ustica". Attorno al relitto l'artista francese Christian Boltanski ha creato una installazione che commemora e ricorda le vittime. Nel mio lavoro cercherò di ricostruire alcune delle modalità attraverso cui si è "fatta memoria" della strage. In primo luogo passerò brevemente in rassegna i modi in cui l'evento è stato costruito e le definizioni, rilevanti per la sua messa in narrazione, che esso ha assunto. Poi analizzerò l'installazione di Boltanski. Nella mia ipotesi il museo è un luogo di dislocazione di almeno tre pratiche memoriali, il cui sviluppo è stato reso impossibile, per quasi trent'anni, da due impasses della memoria: la verità mancante per il fallimento dell'iter giudiziario e il ritardato riconoscimento dei morti come vittime di una strageI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.