Capitale psicologico e insicurezza lavorativa: il ruolo della percezione di occupabilità

Gli studi sull’occupabilità hanno mostrato una crescente attenzione verso il capitale psicologico (PsyCap), che risulta una risorsa chiave per l’integrazione nel mercato del lavoro odierno. Nello specifico, capitale psicologico e percezione di occupabilità sono state considerate risorse di coping per fronteggiare attivamente le situazione stressanti, quali la perdita del lavoro (Chen & Lim, 2012). Il presente studio intende verificare se la percezione di occupabilità, intesa come l’abilità percepita di ottenere un impiego rispondente alla propria qualifica (Rothwell, Herbert, & Rothwell, 2008), medi la relazione tra le dimensioni del PsyCap (autoefficacia, ottimismo, speranza e resilienza) e l’insicurezza lavorativa, ovvero la percezione di una potenziale perdita involontaria del lavoro. Inoltre, intende esplorare se tale mediazione sia moderata dal tipo di contratto (a tempo indeterminato, a tempo determinato, o atipico). I rispondenti, selezionati tramite campionamento a palla di neve, sono 223 lavoratori (47.4% maschi) di età compresa tra 25 e 38 anni (M= 27.64; DS= 3.59). Il 38.4% ha un contratto a tempo indeterminato, il 23.2% a tempo determinato, il 38.4% un contratto atipico. I risultati confermano che le dimensioni dello PsyCap aumentano la percezione di occupabilità e, conseguentemente, riducono la job insecurity. Inoltre, l’effetto dell’ottimismo e della speranza sulla percezione di occupabilità risulta più forte tra i dipendenti a tempo indeterminato e determinato piuttosto che tra i lavoratori atipici. Ciò dimostra che le dimensioni dello PsyCap più direttamente correlate all’orientamento al futuro sono meno rilevanti nel determinare la percezione di occupabilità, e dunque nel ridurre il sentimento di insicurezza lavorativa, tra i lavoratori atipici e ciò suggerisce la necessità di differenziare rispetto al target gli interventi di potenziamento delle risorse per l’occupabilità.