L’edilizia rurale nel mosaico paesistico-culturale dalla civiltà preindustriale a quella contemporanea

La relazione si incentra sull’analisi evolutiva dell’edilizia rurale, intendendo come tale l’insieme degli edifici agricoli di servizio e di quelli abitativi, sia nelle forme promiscue, per lo più tipiche del patrimonio storico antecedente all’industrializzazione, che in quelle specializzate, già presenti in taluni casi prima di essa, e diffusesi poi con il suo consolidamento. L’evoluzione storica dell’edilizia rurale dipende da fattori e processi economici, sociali e tecnologici che rivestono ruoli essenziali nella formazione del mosaico paesistico culturale, sia in quanto determinanti la configurazione del sistema insediativo rurale, che per gli effetti sull’insieme delle tessere non edificate. Le analisi condotte prendono in considerazione principalmente l’arco del XX secolo, periodo nel quale tali processi si sono verificati con particolare intensità e rapidità. L’area considerata nelle valutazioni di livello generale è l’ambito nazionale italiano, con riferimento al quale specifici approfondimenti sono stati svolti soffermandosi in particolare su alcuni casi studio del contesto emiliano-romagnolo. Il quadro tracciato ha evidenziato come l’incremento delle possibilità tecnologiche in campo edilizio abbia prodotto condizioni di maggiore libertà di azione alle quali è corrisposto, nel medesimo periodo, un aumento dei vincoli espressi da normative sempre più diffusamente dettagliate e fondate su analisi delle realtà locali. Anche con riferimento agli attuali obiettivi delle politiche comunitarie in tema di agricoltura, ambiente e architettura, è emersa la necessità di considerare oggi la qualità architettonica dell’edilizia rurale quale fondamento da assumere nell’implementazione di criteri progettuali, che rappresentino la logica continuazione, in chiave contemporanea, degli approcci proposti sin dall’Ottocento dai più autorevoli studiosi della materia.