Giovanni Battista Antonelli, ingegnere militare ed idraulico di origine e formazione italiana, svolge la sua carriera professionale a partire dalla seconda metà del Cinquecento al servizio della Corona spagnola, con l’incarico della protezione delle frontiere dell’intero Regno di Spagna. Il disegno complessivo della difesa che l’ingegnere propone, già anticipato in uno degli scritti del suo trattato intitolato Epitomi delle fortificazioni moderne (1560-61), viene attuato principalmente sulle coste della penisola iberica, che soffrivano in quel periodo di frequenti e reiterati attacchi da parte dei corsari. Nell’ottica di questa strategia difensiva la città ha valore di fondamentale avamposto militare al pari di un baluardo, gli insediamenti portuali ne rappresentano le porte di ingresso e le torri disseminate nelle coste assolvono la funzione di garitte per l’avvistamento. Il territorio, dal canto suo, è considerato come una grande città fortificata alla moderna, in cui il Mar Mediterraneo può essere considerato il fosso ed i presidi Nord-Africani e i possedimenti italici i rivellini. Questo interessante sistema è stato studiato attraverso l’analisi della documentazione archivistica e tramite gli strumenti del disegno e del rilievo, nella volontà di documentare e valorizzare un patrimonio storico e architettonico.
Parrinello, S., Bertacchi, S. (2013). La città ed il territorio nella strategia difensiva spagnola del XVI secolo: l’esperienza dell’ingegnere militare Giovanni Battista Antonelli.. Livorno : Debatte Otello srl.
La città ed il territorio nella strategia difensiva spagnola del XVI secolo: l’esperienza dell’ingegnere militare Giovanni Battista Antonelli.
BERTACCHI, SILVIA
2013
Abstract
Giovanni Battista Antonelli, ingegnere militare ed idraulico di origine e formazione italiana, svolge la sua carriera professionale a partire dalla seconda metà del Cinquecento al servizio della Corona spagnola, con l’incarico della protezione delle frontiere dell’intero Regno di Spagna. Il disegno complessivo della difesa che l’ingegnere propone, già anticipato in uno degli scritti del suo trattato intitolato Epitomi delle fortificazioni moderne (1560-61), viene attuato principalmente sulle coste della penisola iberica, che soffrivano in quel periodo di frequenti e reiterati attacchi da parte dei corsari. Nell’ottica di questa strategia difensiva la città ha valore di fondamentale avamposto militare al pari di un baluardo, gli insediamenti portuali ne rappresentano le porte di ingresso e le torri disseminate nelle coste assolvono la funzione di garitte per l’avvistamento. Il territorio, dal canto suo, è considerato come una grande città fortificata alla moderna, in cui il Mar Mediterraneo può essere considerato il fosso ed i presidi Nord-Africani e i possedimenti italici i rivellini. Questo interessante sistema è stato studiato attraverso l’analisi della documentazione archivistica e tramite gli strumenti del disegno e del rilievo, nella volontà di documentare e valorizzare un patrimonio storico e architettonico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.