Introduzione. Nel 2011 è stato avviato ad Imola, sede distaccata dell’Università di Bologna, un Progetto di ricerca riguardante due specie di Monarda (M. fistulosa e M. didyma; Lamiaceae), al quale hanno partecipato esperti e ricercatori anche di altri Atenei e Centri di Ricerca italiani, così come studenti universitari (tesisti e tirocinanti) e dell’ITAS Scarabelli-Ghini (di Imola), presso i cui campi sperimentali sono state allestite le coltivazioni. Scopi. La Monarda, originaria del Nord America, comprende specie ornamentali, orticole (usate in ambito culinario) e medicinali (proprietà antisettiche, digestive, antispasmoiche, ecc.). Gli oli essenziali (OE) di M. fistulosa e M. didyma sono stati analizzati ed utilizzati in ricerche sperimentali a carattere multidisciplinare (Microbiologia, Patologia Vegetale, Nematologia, Entomologia) con lo scopo di valutarne le potenzialità. Materiali e Metodi. Ad una prima sperimentazione (biennio 2012-2013) ne è seguita una seconda (triennio 2013-2104-2015) con lo scopo di valutare gli aspetti agronomico-culturali (concimazione, sesto d’impianto, diserbo, stato fitosanitario, epoca di raccolta). Gli OE ottenuti dalle due specie sia al primo anno (assenza di fioritura), che al secondo e terzo anno (con fioritura) d’impianto, sono stati singolarmente analizzati in GC-MS per poi verificarne in vitro l’attività antimicrobica vs specie del genere Candida. Sono state inoltre eseguite sperimentazioni: in serra, su Actinidia deliciosa “Tomouri” effettuando trattamenti fogliari con OE di M. didyma per bloccare la crescita di un ceppo virulento del batterio Psa (Pseudomonas syringae), agente del cancro batterico; in laboratorio, con OE di M. fistulosa e M. didyma per valutarne il potenziale nematocida sul nematode galligeno Meloidogyne incognita, nonché gli effetti secondari sugli adulti di Exorista larvarum, un dittero parassitoide utile in agricoltura. Risultati. Le rese maggiori (in %) di OE si sono ottenute da piante fiorite in entrambe le specie. Differenze sensibili hanno riguardato soprattutto il timolo, più abbondante in M. didyma (64.32-63.73%) rispetto a M. fistulosa (31.59-33.82%). L’attività antimicrobica è risultata elevata per entrambe le specie di Monarda; esiti incoraggianti si sono ottenuti nelle prove in planta contro Psa e, in vitro, contro i nematodi (già dopo sole 4 ore di esposizione alla concentrazione di 3.12, la mortalità larvale era pari al 36% per l’OE di M. fistulosa e del 29% per quello di M. didyma). Gli OE diluiti, somministrati agli adulti del dittero su zollette di zucchero, non hanno avuto effetti negativi sulla capacità di localizzare l’ospite da parte delle femmine, sul numero di uova da loro deposte e sul numero di pupari ottenuti dalle uova. Conclusioni. Queste ricerche dimostrano come una pianta, in questa caso la Monarda, possa costituire il “fulcro” di sperimentazioni frutto di collaborazioni di studiosi dalle competenze scientifiche diverse. I risultati conseguiti suggeriscono l’opportunità di proseguire nelle ricerche, coinvolgendo ulteriori settori disciplinari: alcune sperimentazioni, ad esempio nell’ambito artistico-culturale ed in medicina umana, sono già state avviate.

Bellardi, M.G. (2017). Produzione di olio essenziale di Monatrda spp per ricerche multidisciplinari.

Produzione di olio essenziale di Monatrda spp per ricerche multidisciplinari

BELLARDI, MARIA GRAZIA
2017

Abstract

Introduzione. Nel 2011 è stato avviato ad Imola, sede distaccata dell’Università di Bologna, un Progetto di ricerca riguardante due specie di Monarda (M. fistulosa e M. didyma; Lamiaceae), al quale hanno partecipato esperti e ricercatori anche di altri Atenei e Centri di Ricerca italiani, così come studenti universitari (tesisti e tirocinanti) e dell’ITAS Scarabelli-Ghini (di Imola), presso i cui campi sperimentali sono state allestite le coltivazioni. Scopi. La Monarda, originaria del Nord America, comprende specie ornamentali, orticole (usate in ambito culinario) e medicinali (proprietà antisettiche, digestive, antispasmoiche, ecc.). Gli oli essenziali (OE) di M. fistulosa e M. didyma sono stati analizzati ed utilizzati in ricerche sperimentali a carattere multidisciplinare (Microbiologia, Patologia Vegetale, Nematologia, Entomologia) con lo scopo di valutarne le potenzialità. Materiali e Metodi. Ad una prima sperimentazione (biennio 2012-2013) ne è seguita una seconda (triennio 2013-2104-2015) con lo scopo di valutare gli aspetti agronomico-culturali (concimazione, sesto d’impianto, diserbo, stato fitosanitario, epoca di raccolta). Gli OE ottenuti dalle due specie sia al primo anno (assenza di fioritura), che al secondo e terzo anno (con fioritura) d’impianto, sono stati singolarmente analizzati in GC-MS per poi verificarne in vitro l’attività antimicrobica vs specie del genere Candida. Sono state inoltre eseguite sperimentazioni: in serra, su Actinidia deliciosa “Tomouri” effettuando trattamenti fogliari con OE di M. didyma per bloccare la crescita di un ceppo virulento del batterio Psa (Pseudomonas syringae), agente del cancro batterico; in laboratorio, con OE di M. fistulosa e M. didyma per valutarne il potenziale nematocida sul nematode galligeno Meloidogyne incognita, nonché gli effetti secondari sugli adulti di Exorista larvarum, un dittero parassitoide utile in agricoltura. Risultati. Le rese maggiori (in %) di OE si sono ottenute da piante fiorite in entrambe le specie. Differenze sensibili hanno riguardato soprattutto il timolo, più abbondante in M. didyma (64.32-63.73%) rispetto a M. fistulosa (31.59-33.82%). L’attività antimicrobica è risultata elevata per entrambe le specie di Monarda; esiti incoraggianti si sono ottenuti nelle prove in planta contro Psa e, in vitro, contro i nematodi (già dopo sole 4 ore di esposizione alla concentrazione di 3.12, la mortalità larvale era pari al 36% per l’OE di M. fistulosa e del 29% per quello di M. didyma). Gli OE diluiti, somministrati agli adulti del dittero su zollette di zucchero, non hanno avuto effetti negativi sulla capacità di localizzare l’ospite da parte delle femmine, sul numero di uova da loro deposte e sul numero di pupari ottenuti dalle uova. Conclusioni. Queste ricerche dimostrano come una pianta, in questa caso la Monarda, possa costituire il “fulcro” di sperimentazioni frutto di collaborazioni di studiosi dalle competenze scientifiche diverse. I risultati conseguiti suggeriscono l’opportunità di proseguire nelle ricerche, coinvolgendo ulteriori settori disciplinari: alcune sperimentazioni, ad esempio nell’ambito artistico-culturale ed in medicina umana, sono già state avviate.
2017
Natural 1
N/A
N/A
Bellardi, M.G. (2017). Produzione di olio essenziale di Monatrda spp per ricerche multidisciplinari.
Bellardi, Maria Grazia
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/607769
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact