Testo di riferimento nella letteratura internazionale sull’argomento, Mimesis. Cultura, arte, società, è tradotto nelle principali lingue di studio, costituisce il lavoro di ricognizione d’insieme più esteso dedicato al problema della mimesis, dopo la monumentale opera di Erich Auerbach (1956) da cui prende esplicitamente le mosse, e ricostruisce le tappe principali dell’elaborazione della nozione dall’antichità classica, attraverso i teorici medievali, rinascimentali, sei e settecenteschi, fino al grande romanzo dell’ottocento e alla filosofia contemporanea. Il termine «mimesis» non indica soltanto il processo di imitazione, oltre che all’ambito dell’estetica e dell’espressione artistica, si riferisce anche a una più ampia capacità di mimetismo, somiglianza, assimilazione, rappresentazione, simulazione, registrazione, espressione, anticipazione mimetica. La facoltà mimetica concerne le attività umane nel loro complesso e gioca un ruolo centrale nell’antropogenesi, nella nascita del soggetto e nello sviluppo della personalità di ciascuno. La mimesis contribuisce alla trasformazione in immagine e alla estetizzazione del mondo, innesca la vertigine del desiderio e della rivalità mimetica, lo scatenamento della violenza di assimilazione e di espulsione del diverso, ma al contempo rende possibile l’opportunità di un rapporto con l’altro e con il mondo di tipo non strumentale, scopre somiglianze impreviste e mescolanze inedite, e valorizza le differenze specifiche senza dissolverle in termini generici ma mostrando riguardo per le cose e per gli esseri umani.
Borsari, A. (2017). Mimesis. Cultura, arte, società. Bologna : Bononia University Press.
Mimesis. Cultura, arte, società
BORSARI, ANDREA
2017
Abstract
Testo di riferimento nella letteratura internazionale sull’argomento, Mimesis. Cultura, arte, società, è tradotto nelle principali lingue di studio, costituisce il lavoro di ricognizione d’insieme più esteso dedicato al problema della mimesis, dopo la monumentale opera di Erich Auerbach (1956) da cui prende esplicitamente le mosse, e ricostruisce le tappe principali dell’elaborazione della nozione dall’antichità classica, attraverso i teorici medievali, rinascimentali, sei e settecenteschi, fino al grande romanzo dell’ottocento e alla filosofia contemporanea. Il termine «mimesis» non indica soltanto il processo di imitazione, oltre che all’ambito dell’estetica e dell’espressione artistica, si riferisce anche a una più ampia capacità di mimetismo, somiglianza, assimilazione, rappresentazione, simulazione, registrazione, espressione, anticipazione mimetica. La facoltà mimetica concerne le attività umane nel loro complesso e gioca un ruolo centrale nell’antropogenesi, nella nascita del soggetto e nello sviluppo della personalità di ciascuno. La mimesis contribuisce alla trasformazione in immagine e alla estetizzazione del mondo, innesca la vertigine del desiderio e della rivalità mimetica, lo scatenamento della violenza di assimilazione e di espulsione del diverso, ma al contempo rende possibile l’opportunità di un rapporto con l’altro e con il mondo di tipo non strumentale, scopre somiglianze impreviste e mescolanze inedite, e valorizza le differenze specifiche senza dissolverle in termini generici ma mostrando riguardo per le cose e per gli esseri umani.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.