La società europea contemporanea, avversa al rischio e riluttante ai cambiamenti, attraversa un periodo complesso, in cui le strutture organizzative che durante la seconda metà del secolo scorso gettarono le basi del benessere diffuso sono messe a dura prova e le aspettative di crescita ininterrotta non trovano più riscontro nella realtà. Parallelamente emergono differenze sostanziali tra la retorica celebrativa della politica riguardo le sfide della “Knowledge Economy” e la quotidianità del sistema competitivo che lamenta le esitazioni e s’interroga sul ruolo dello Stato in rapporto al sistema economico. Il cambiamento certamente fa paura e l’incertezza è nemica dei mercati, tuttavia non è possibile ridurre il dibattito alla lacerante dicotomia tra un modello interventista “dirigista” e una “libera” rinuncia alla politica industriale. Le strategie di ieri devono compiere un enorme salto evolutivo di fronte alla scala globale delle sfide di oggi, è necessario riconoscere la centralità strategica dell’innovazione, comunicare questa cultura vincente e potenziarne gli strumenti applicativi. La società tutta è costretta a trovare risposte nuove a fronte di mutamenti radicali nella natura del progresso tecnologico e nell’evoluzione delle economie, e in questo contesto si rendono necessari nuovi approcci alla gestione dell’innovazione e alle politiche industriali per riaffermare la nostra valenza competitiva sullo scacchiere internazionale. In questo capitolo concentreremo la nostra attenzione sul ruolo della domanda pubblica come strumento di sostegno allo sviluppo d’innovazione.
La domanda pubblica di innovazione
SOBRERO, MAURIZIO
2008
Abstract
La società europea contemporanea, avversa al rischio e riluttante ai cambiamenti, attraversa un periodo complesso, in cui le strutture organizzative che durante la seconda metà del secolo scorso gettarono le basi del benessere diffuso sono messe a dura prova e le aspettative di crescita ininterrotta non trovano più riscontro nella realtà. Parallelamente emergono differenze sostanziali tra la retorica celebrativa della politica riguardo le sfide della “Knowledge Economy” e la quotidianità del sistema competitivo che lamenta le esitazioni e s’interroga sul ruolo dello Stato in rapporto al sistema economico. Il cambiamento certamente fa paura e l’incertezza è nemica dei mercati, tuttavia non è possibile ridurre il dibattito alla lacerante dicotomia tra un modello interventista “dirigista” e una “libera” rinuncia alla politica industriale. Le strategie di ieri devono compiere un enorme salto evolutivo di fronte alla scala globale delle sfide di oggi, è necessario riconoscere la centralità strategica dell’innovazione, comunicare questa cultura vincente e potenziarne gli strumenti applicativi. La società tutta è costretta a trovare risposte nuove a fronte di mutamenti radicali nella natura del progresso tecnologico e nell’evoluzione delle economie, e in questo contesto si rendono necessari nuovi approcci alla gestione dell’innovazione e alle politiche industriali per riaffermare la nostra valenza competitiva sullo scacchiere internazionale. In questo capitolo concentreremo la nostra attenzione sul ruolo della domanda pubblica come strumento di sostegno allo sviluppo d’innovazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.