Il lavoro è relativo ad un'opera molto importante nel percorso non solo dell'autore, Ubaldo Gandolfi, ma anche della cultura pittorica bolognese settecentesca. In questo dipinto, il modelletto per l'affresco che l'artista eseguì per la cappella dedicata nel portico che conduce al tempio della Madonna di San Luca, luogo topico del culto locale, su commissione dell'Accademia Clementina dell'Istituto delle Scienze, dunque essendo stato chiamato a rappresentare l'importante istituzione artistica cittadina, il Gandolfi rielabora in maniera personalissima il portato culturale della scuola, recuperando l'esempio altissimo dei Carracci nell'invenzione e adeguando il lessico ai più moderni raggiungimenti della pittura coeva, nel tono del colore, la franchezza della resa, la morbidezza della materia densa, ricca, incisa quasi dalla velocità del pennello. Replicato in un altro bozzetto, attualmente di ignota collocazione, è testimonianza della ricerca del pittore nel campo dell'arte sacra, ed inoltre di ciò che dovette essere l'opera finita, tragicamente impoverita da agenti atmosferici e dall'incuria dell'uomo.
Biagi, D. (2011). Ubaldo Gandolfi, Resurrezione di Gesù Cristo. Venezia : Marsilio.
Ubaldo Gandolfi, Resurrezione di Gesù Cristo
BIAGI, DONATELLA
2011
Abstract
Il lavoro è relativo ad un'opera molto importante nel percorso non solo dell'autore, Ubaldo Gandolfi, ma anche della cultura pittorica bolognese settecentesca. In questo dipinto, il modelletto per l'affresco che l'artista eseguì per la cappella dedicata nel portico che conduce al tempio della Madonna di San Luca, luogo topico del culto locale, su commissione dell'Accademia Clementina dell'Istituto delle Scienze, dunque essendo stato chiamato a rappresentare l'importante istituzione artistica cittadina, il Gandolfi rielabora in maniera personalissima il portato culturale della scuola, recuperando l'esempio altissimo dei Carracci nell'invenzione e adeguando il lessico ai più moderni raggiungimenti della pittura coeva, nel tono del colore, la franchezza della resa, la morbidezza della materia densa, ricca, incisa quasi dalla velocità del pennello. Replicato in un altro bozzetto, attualmente di ignota collocazione, è testimonianza della ricerca del pittore nel campo dell'arte sacra, ed inoltre di ciò che dovette essere l'opera finita, tragicamente impoverita da agenti atmosferici e dall'incuria dell'uomo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.