Castel San Pietro Terme si trova su di un terrazzo di origine fluviale alla sinistra del torrente Sillaro. Da un punto di vista storico-geografico il territorio, nei secoli dalla preistoria al Medioevo, è stato interessato dal passaggio di genti, culture che hanno influenzato lo sviluppo insediativo. La zona ha restituito tracce di insediamento di epoca preistorica e romana. Già da allora si può considerare territorio di confine tra Forum Corneli a levante e a ponente Claterna, cui si sostituì Bononia. Nel 1199 fu creato il fortilizio di Castel San Pietro nato, quindi, come luogo strategico di difesa e di controllo della via Emilia e non solo, trovandosi a presidiare la strada lungo il fiume che conduceva nei territori toscani. La costituzione di Castel San Pietro rispecchia un impianto pianificato dai Bolognesi, anche se mancano conferme documentate, in quanto il disegno urbano è di forma rettangolare regolare, composto da isolati di dimensioni molto simili tra loro, definiti da quattro strade longitudinali perpendicolari alla via Emilia e da tre strade trasversali. Nella parte centrale sono collocate due piazze: la più ampia, Piazza XX settembre (già Piazza Maggiore), è in parte delimitata dal Palazzo Comunale e dal santuario del SS. Crocifisso, eretto tra il 1737 e il 1741 e rimaneggiato in seguito; nel 1930 fu arricchito dell'elegante campanile opera dell'Ing. Luigi Gulli; caratteristica del campanile è il concerto di 55 campane, ideato da Giulio Gollini, che consente l'esecuzione di concerti di musica sacra. Il santuario prende il nome dall'effige del SS. Crocifisso, alla quale nel 1629, quando la nota pestilenza minacciò tutto il Bolognese, i cittadini si votarono e furono prodigiosamente scampati. Da non perdere la colonna del Rosario alzata nella Piazza nel 1779 su disegno di Gian Giacomo Dotti. L'altra piazza, più piccola (Piazza Acquaderni), fiancheggia la Parrocchiale di S. Maria Maggiore che risale al XIII secolo, anche se ulteriormente rimaneggiata. Da notare la lunetta del portale (XV secolo) decorata di terrecotte con la statua, sempre in terracotta, della Madonna col Bambino della scuola di Nicolò dall'Arca. Nel periodo medievale l'insediamento subì diversi assedi ed occupazioni militari fino al passaggio sotto lo Stato pontificio che favorì lo sviluppo artigianale-mercantile, anche se la posizione strategica lo vide sempre come centro di contrabbando tra i territori agricoli romagnoli e quelli bolognesi e toscani.
Benni M., Buganè G., Vianello G. (2005). I percorsi trasversali. MONZUNO (BO) : Gruppo Studi Savena Setta Sambro.
I percorsi trasversali
BENNI, MATTEO;VIANELLO, GILMO
2005
Abstract
Castel San Pietro Terme si trova su di un terrazzo di origine fluviale alla sinistra del torrente Sillaro. Da un punto di vista storico-geografico il territorio, nei secoli dalla preistoria al Medioevo, è stato interessato dal passaggio di genti, culture che hanno influenzato lo sviluppo insediativo. La zona ha restituito tracce di insediamento di epoca preistorica e romana. Già da allora si può considerare territorio di confine tra Forum Corneli a levante e a ponente Claterna, cui si sostituì Bononia. Nel 1199 fu creato il fortilizio di Castel San Pietro nato, quindi, come luogo strategico di difesa e di controllo della via Emilia e non solo, trovandosi a presidiare la strada lungo il fiume che conduceva nei territori toscani. La costituzione di Castel San Pietro rispecchia un impianto pianificato dai Bolognesi, anche se mancano conferme documentate, in quanto il disegno urbano è di forma rettangolare regolare, composto da isolati di dimensioni molto simili tra loro, definiti da quattro strade longitudinali perpendicolari alla via Emilia e da tre strade trasversali. Nella parte centrale sono collocate due piazze: la più ampia, Piazza XX settembre (già Piazza Maggiore), è in parte delimitata dal Palazzo Comunale e dal santuario del SS. Crocifisso, eretto tra il 1737 e il 1741 e rimaneggiato in seguito; nel 1930 fu arricchito dell'elegante campanile opera dell'Ing. Luigi Gulli; caratteristica del campanile è il concerto di 55 campane, ideato da Giulio Gollini, che consente l'esecuzione di concerti di musica sacra. Il santuario prende il nome dall'effige del SS. Crocifisso, alla quale nel 1629, quando la nota pestilenza minacciò tutto il Bolognese, i cittadini si votarono e furono prodigiosamente scampati. Da non perdere la colonna del Rosario alzata nella Piazza nel 1779 su disegno di Gian Giacomo Dotti. L'altra piazza, più piccola (Piazza Acquaderni), fiancheggia la Parrocchiale di S. Maria Maggiore che risale al XIII secolo, anche se ulteriormente rimaneggiata. Da notare la lunetta del portale (XV secolo) decorata di terrecotte con la statua, sempre in terracotta, della Madonna col Bambino della scuola di Nicolò dall'Arca. Nel periodo medievale l'insediamento subì diversi assedi ed occupazioni militari fino al passaggio sotto lo Stato pontificio che favorì lo sviluppo artigianale-mercantile, anche se la posizione strategica lo vide sempre come centro di contrabbando tra i territori agricoli romagnoli e quelli bolognesi e toscani.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.