Gaetano Gandolfi, Autoritratto

Con questo secondo Autoritratto - tre ne eseguì l'artista, entrambi in miniatura, precedente e successivo a questo - Gaetano Gandolfi dimostra tutta la straordinaria sua libertà mentale impaginando l'immagine di sé al di fuori del canone consueto della ritrattistica autocelebrativa. Il rispetto per il mestiere e la passione per la pittura si dimostrano nella dichiarazione di poetica che discende dall'atteggiamento libero, quasi libertino, dell'immagine, nella quale il pittore offre quasi il riassunto della sua vita attraverso il richiamo ai suoi modesti piaceri, il fumo, la caccia, accanto alla intensità della riflessione artistica che dichiara nell'intensità di espressione; l'impostazione vagamente batoniana ma aderente a quotidiano è tale da rompere gli schemi in divenire dell'arte, che vogliono l'artista o ammantato d'alterigia o di quasi romanticismo, per la schietta bellezza della verità, quale si coglie nello sguardo in tralice.