Dalla metà degli anni Novanta, il termine ‘salute globale’ è stato ampiamente utilizzato da attori diversi che operano nel campo della salute, con significati tra loro differenti e talvolta contraddittori, divenendo rapidamente ‘di moda’ nelle scuole di medicina sparse per il mondo nonché tra i giovani medici in formazione. Nella maggior parte delle accezioni, il paradigma si riferisce all’impatto dei processi di globalizzazione sulla salute e sulle politiche sanitarie, letto alla luce della crescente interdipendenza e integrazione economica, politica e sociale tra capitali, beni, persone, concetti, immagini, idee. Globale si riferisce anche alla natura sovranazionale dei vincoli tra gli attori coinvolti, e dell’uomo con l’ambiente circostante. In Italia, a partire dal primo decennio degli anni Duemila la salute globale è diventata (anche) la cornice entro la quale sembra riemergere, nella formazione medica così come in ambienti della sanità pubblica, una lettura dei processi di salute e malattia fortemente orientata al sociale e all’insegna del paradigma della complessità (dunque necessariamente interdisciplinare). Si tratta di movimenti per lo più dal basso, animati da studenti, giovani medici e ricercatori, che hanno portato nel giro di pochi anni alla creazione di entità riconosciute (per esempio la Rete Italiana per l’Insegnamento della Salute Globale), ma ancor più al fiorire di ‘germogli’ di cambiamento culturale nel panorama della (formazione in) medicina.
Angelo Stefanini, Chiara Francesca Bodini (2016). Salute globale: uno scenario conflittuale. Porto Alegre : Rede Unida.
Salute globale: uno scenario conflittuale
STEFANINI, ANGELO;BODINI, CHIARA FRANCESCA
2016
Abstract
Dalla metà degli anni Novanta, il termine ‘salute globale’ è stato ampiamente utilizzato da attori diversi che operano nel campo della salute, con significati tra loro differenti e talvolta contraddittori, divenendo rapidamente ‘di moda’ nelle scuole di medicina sparse per il mondo nonché tra i giovani medici in formazione. Nella maggior parte delle accezioni, il paradigma si riferisce all’impatto dei processi di globalizzazione sulla salute e sulle politiche sanitarie, letto alla luce della crescente interdipendenza e integrazione economica, politica e sociale tra capitali, beni, persone, concetti, immagini, idee. Globale si riferisce anche alla natura sovranazionale dei vincoli tra gli attori coinvolti, e dell’uomo con l’ambiente circostante. In Italia, a partire dal primo decennio degli anni Duemila la salute globale è diventata (anche) la cornice entro la quale sembra riemergere, nella formazione medica così come in ambienti della sanità pubblica, una lettura dei processi di salute e malattia fortemente orientata al sociale e all’insegna del paradigma della complessità (dunque necessariamente interdisciplinare). Si tratta di movimenti per lo più dal basso, animati da studenti, giovani medici e ricercatori, che hanno portato nel giro di pochi anni alla creazione di entità riconosciute (per esempio la Rete Italiana per l’Insegnamento della Salute Globale), ma ancor più al fiorire di ‘germogli’ di cambiamento culturale nel panorama della (formazione in) medicina.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.