É soprattutto rispetto alla competenza "valorizzare la diversità dell’alunno, considerando la diversità una risorsa e una ricchezza", individuata nel Profilo del docente inclusivo dalla Commissione Europea, che si interrogano gli autori di questo libro, considerandola da punti di vista diversi. Il primo contributo sviluppa un articolato percorso sugli ostacoli epistemologici della matematica proposta nella scuola secondaria di primo grado. Avere infatti consapevolezza delle insite possibili difficoltà di elaborazione concettuale di alcuni aspetti matematici dovrebbe sollecitare il docente ad aprirsi a una didattica innovativa che, ricercando l’incontro con ogni allievo, dando valore alle sue specifiche caratteristiche di apprendimento, porti a un arricchimento sul piano della riflessione teorica e delle pratiche didattiche a beneficio della comunità. Il docente inclusivo, interrogandosi sulle modalità di insegnamento/apprendimento della matematica rispetto agli allievi che mostrano difficoltà nell’affrontare la disciplina, in particolare se con deficit intellettivo (ma possono mostrarle anche allievi con dotazioni elevate ), può contribuire a sviluppare una didattica che accresce le competenze matematiche di tutti gli studenti, sollecitando riflessioni metacognitive e il deutero-apprendimento (Bateson, 1972, 1979). L’approccio teorico di riferimento è quello socio-costruttivista, secondo il quale l’apprendimento avviene in situazione sociale, mediante la comunicazione tra soggetti che confrontano i propri punti di vista e propongono soluzioni, arricchendosi reciprocamente nelle interazioni. Le attività di sostegno alla riflessione e allo studio individuali, quando necessarie per garantire la padronanza dei concetti proposti (Pellerey, 2014), dovrebbero collocarsi all’interno di questo sfondo motivante. È questo il punto di vista rispetto al quale si è elaborato il secondo capitolo di Giuliana Della Torre, Carla Lenzi e Patrizia Sandri, intitolato Come garantire l’inclusione dell’allievo con disabilità durante le ore di matematica?, nel quale si riportano in particolare alcune esemplificazioni di percorsi didattici individualizzati e personalizzati che, nel rispetto delle caratteristiche di apprendimento del singolo, conducono gli allievi a riconoscersi negli aspetti differenti e similari che li contraddistinguono, sollecitandoli a individuare le possibili connessioni di senso tra le diverse proposte didattiche e a elevare la cultura matematica della comunità di apprendimento costituitasi. Si evidenzia che questo processo può attuarsi mediante diversi percorsi progettuali nell’ottica dell’integrazione/inclusione, ma si basa sull’intento condiviso dai docenti, curricolare e specializzato nelle attività di sostegno, di ricercare il più possibile il “punto di contatto” tra gli obiettivi, i contenuti, le attività, proposte alla classe e quelli specifici per l’allievo con disabilità intellettiva. Tale “punto di contatto” è possibile individuarlo approfondendo l’analisi dei “nuclei fondanti” della matematica che sono a fondamento sia degli aspetti trattati nell’ambito curricolare sia di quanto proposto all’allievo con disabilità, tenendo conto delle sue potenzialità e del suo progetto di vita. Il terzo capitolo di Andrea Maffia, intitolato Valutazione a scopo certificativo: l’esame, precisa con puntuali riferimenti ed esemplificazioni gli aspetti della valutazione degli apprendimenti dello studente con disabilità, soffermandosi in particolare sull’esame di Stato. Il suo contributo chiarifica l’importanza di programmare e valutare per competenze, anche ai fini di un rilascio di attestazione utile all’orientamento professionale. Infine, nell’Appendice si completa il quadro teorico e operativo fornito, presentando alcuni saggi elaborati da docenti afferenti a nuclei di ricerca in Didattica della Matematica di diverse Università italiane, già pubblicati negli atti della collana Matematica&Difficoltà, che si riferiscono a significative esperienze di allievi con deficit nelle scuole secondarie di primo grado, rappresentative di diversi approcci didattici e di modalità di integrazione.
Patrizia, S. (2017). Introduzione. Bologna : Pitagora Editrice.
Introduzione
SANDRI, PATRIZIA
2017
Abstract
É soprattutto rispetto alla competenza "valorizzare la diversità dell’alunno, considerando la diversità una risorsa e una ricchezza", individuata nel Profilo del docente inclusivo dalla Commissione Europea, che si interrogano gli autori di questo libro, considerandola da punti di vista diversi. Il primo contributo sviluppa un articolato percorso sugli ostacoli epistemologici della matematica proposta nella scuola secondaria di primo grado. Avere infatti consapevolezza delle insite possibili difficoltà di elaborazione concettuale di alcuni aspetti matematici dovrebbe sollecitare il docente ad aprirsi a una didattica innovativa che, ricercando l’incontro con ogni allievo, dando valore alle sue specifiche caratteristiche di apprendimento, porti a un arricchimento sul piano della riflessione teorica e delle pratiche didattiche a beneficio della comunità. Il docente inclusivo, interrogandosi sulle modalità di insegnamento/apprendimento della matematica rispetto agli allievi che mostrano difficoltà nell’affrontare la disciplina, in particolare se con deficit intellettivo (ma possono mostrarle anche allievi con dotazioni elevate ), può contribuire a sviluppare una didattica che accresce le competenze matematiche di tutti gli studenti, sollecitando riflessioni metacognitive e il deutero-apprendimento (Bateson, 1972, 1979). L’approccio teorico di riferimento è quello socio-costruttivista, secondo il quale l’apprendimento avviene in situazione sociale, mediante la comunicazione tra soggetti che confrontano i propri punti di vista e propongono soluzioni, arricchendosi reciprocamente nelle interazioni. Le attività di sostegno alla riflessione e allo studio individuali, quando necessarie per garantire la padronanza dei concetti proposti (Pellerey, 2014), dovrebbero collocarsi all’interno di questo sfondo motivante. È questo il punto di vista rispetto al quale si è elaborato il secondo capitolo di Giuliana Della Torre, Carla Lenzi e Patrizia Sandri, intitolato Come garantire l’inclusione dell’allievo con disabilità durante le ore di matematica?, nel quale si riportano in particolare alcune esemplificazioni di percorsi didattici individualizzati e personalizzati che, nel rispetto delle caratteristiche di apprendimento del singolo, conducono gli allievi a riconoscersi negli aspetti differenti e similari che li contraddistinguono, sollecitandoli a individuare le possibili connessioni di senso tra le diverse proposte didattiche e a elevare la cultura matematica della comunità di apprendimento costituitasi. Si evidenzia che questo processo può attuarsi mediante diversi percorsi progettuali nell’ottica dell’integrazione/inclusione, ma si basa sull’intento condiviso dai docenti, curricolare e specializzato nelle attività di sostegno, di ricercare il più possibile il “punto di contatto” tra gli obiettivi, i contenuti, le attività, proposte alla classe e quelli specifici per l’allievo con disabilità intellettiva. Tale “punto di contatto” è possibile individuarlo approfondendo l’analisi dei “nuclei fondanti” della matematica che sono a fondamento sia degli aspetti trattati nell’ambito curricolare sia di quanto proposto all’allievo con disabilità, tenendo conto delle sue potenzialità e del suo progetto di vita. Il terzo capitolo di Andrea Maffia, intitolato Valutazione a scopo certificativo: l’esame, precisa con puntuali riferimenti ed esemplificazioni gli aspetti della valutazione degli apprendimenti dello studente con disabilità, soffermandosi in particolare sull’esame di Stato. Il suo contributo chiarifica l’importanza di programmare e valutare per competenze, anche ai fini di un rilascio di attestazione utile all’orientamento professionale. Infine, nell’Appendice si completa il quadro teorico e operativo fornito, presentando alcuni saggi elaborati da docenti afferenti a nuclei di ricerca in Didattica della Matematica di diverse Università italiane, già pubblicati negli atti della collana Matematica&Difficoltà, che si riferiscono a significative esperienze di allievi con deficit nelle scuole secondarie di primo grado, rappresentative di diversi approcci didattici e di modalità di integrazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.