Studi precedenti sullo sviluppo dell'accento lessicale nella lingua inglese nel bambino hanno mostrato come il periodo che va dai due ai tre anni sia particolarmente importante per l'acquisizione delle capacità necessarie a modulare i tre parametri di durata, intensità e frequenza al fine di articolare la differenza fra sillabe toniche e sillabe atone. Alcuni autori (Pollock et al., 1993) hanno rilevato come a due anni il bambino possa modulare la durata delle sillabe toniche, ma non la loro intensità e frequenza, capacità acquisita intorno ai tre anni, mentre per altri autori (Kehoe et al. 1995; Schwartz et al., 1996) ai due anni di età il bambino è già in grado di modulare tutti e tre i parametri acustici. Benché non vi sia totale accordo nel definire le tappe di questo sviluppo resta comunque decisiva la tappa dei due anni. Gli studi al riguardo sulla lingua italiana non sono numerosi. I pochi che sono stati fatti si sono concentrati per lo più sul periodo che va dai tre anni in avanti (Ballard et al., 2012; Arciuli e Colombo, 2015), mentre resta ancora poco studiato in generale e quasi del tutto inesplorato in lingua italiana il periodo tra i due e i tre anni d'età. Il presente lavoro nasce con lo scopo di colmare questa lacuna indagando se e con quale accuratezza i bambini in quel periodo critico riescano ad utilizzare i parametri di durata, intensità e frequenza fondamentale per produrre in modo distintivo le sillabe toniche dalle atone. A tal scopo sono stati esaminati 5 soggetti, tre triestini e due padovani, attraverso tre tappe di sviluppo, a 21, 24 e 27 mesi. Il corpus era stato raccolto in precedenza e trascritto mediante IPA (cfr. Zmarich e Bonifacio, 2004; Zmarich e Bonifacio, 2005). Nel presente lavoro, sono state analizzate le registrazioni relative ad ogni soggetto per ogni tappa e sono stati identificati e segmentati i target ritenuti idonei al nostro obiettivo. In particolare sono state selezionate solo le produzioni che non corrispondessero a semplici riproduzioni, corrette per quanto concerne la posizione dell'accento lessicale e il numero delle sillabe e, nel caso dei bisillabi, non isolate, al fine è di evitare l'allungamento vocalico e l’abbassamento di F0 che caratterizzano la porzione finale di un enunciato dichiarativo. Per ogni parola sono poi stati calcolati, attraverso script di Praat elaborati dal primo autore, i valori relativi a durata vocalica, durata sillabica, picco di intensità, media di intensità intorno al picco, picco di F0 e media di F0, relativi a sillabe toniche e atone. Al fine di disporre di un gruppo di controllo costituito da adulti sono stati registrati, in camera anecoica, quattro soggetti (il più giovane di 22 anni, il più adulto di 52 anni), due di origine triestina e due di origine padovana. Un totale di 47 target, selezionati tra i più frequenti tra quelli prodotti dai bambini e scelti in modo da poter disporre di un confronto diretto tra gli adulti e ciascun bambino, sono stati fatti pronunciare agli adulti del gruppo di controllo, dopo averli in frasi cornice per evitare l'allungamento e l’abbassamento di F0 di fine enunciato, e per facilitare la segmentazione. Per le produzioni dei soggetti adulti sono state calcolate le stesse misure acustiche dei bambini. Per ogni misura acustica sono state effettuate le seguenti analisi: per ogni soggetto ad ogni tappa di sviluppo sono state confrontate, attraverso paired t-test, le produzioni delle sillabe toniche e atone all'interno della stessa parola; attraverso t-test si è poi indagato il comportamento dei cinque soggetti ad ogni tappa confrontando le medie ottenute per le sillabe toniche e quelle per le sillabe atone: in questa maniera si poteva valutare il comportamento di ciascun soggetto e dei cinque soggetti complessivamente. È stato inoltre eseguito un confronto tra le medie dei bambini e le medie degli adulti, utilizzando un indice normalizzato di differenza tra sillabe toniche e atone, il (Pairwise Variability Index, cfr. Ballard et al, ). quanto riguarda la misura della durata vocalica in sillabe toniche aperte o chiuse, non essendo state trovate differenze significative tra i due contesti in nessuna tappa e per nessun soggetto, i dati sono stati accorpati. I risultati del presente lavoro sono stati presentati nella tesi di laurea magistrale di Olivucci (2015). Saranno inoltre presentate le analisi tratte da un diverso database relativo a produzioni lessicali su denominazione, effettuate da 31 bambini italofoni, di sviluppo linguistico tipico, compresi fra i 24 e i 36 mesi. Elicitate tramite il test fonetico TFPI e codificate in PHON (Zmarich et al. 2012) sono state analizzate con le stesse modalità sopra descritte. Quest'ultimo database si differenzia da quello presentato in Olivucci (2015) sia per le modalità di produzione, sia per l'età dei soggetti , sia infine per il fatto che al parlato di ogni soggetto corrisponde una singola tappa d'età. Non si tratta dunque di uno studio longitudinale. Queste analisi saranno ultimate nell'ambito della tesi di laurea di Pasqualetto, prevista per il novembre del 2015. I soggetti del primo database sin dalla prima sessione a 21 mesi mostrano una forte differenza tra sillabe toniche e atone nelle misure di durata. I valori relativi alla intensità si sono rivelati significativi, ma meno nettamente e comunque solo dai 24 mesi in avanti, in quanto solo alcuni soggetti di studio utilizzano a tutte e tre le tappe picco e media di intensità per distinguere le sillabe toniche dalle atone, dando quindi risultati più deboli se considerati come gruppo. L’esame della F0 ha offerto risultati più difficilmente interpretabili: solo alcuni tra i soggetti presentano valori significativi nella differenza tra sillabe toniche e atone; le differenze nell’andamento di F0 all’interno del gruppo non risultano invece significative. Anche gli adulti non hanno mostrato differenze significative tra i valori della frequenza fondamentale in sillabe toniche e atone. Nel confronto tra bambini e adulti i bambini hanno rivelato, come era prevedibile, maggiori valori di durata e di F0, correlabili ad una velocità di eloquio più lenta nei bambini e ad una altezza melodica globalmente più acuta. Le deviazioni standard dei valori medi di durata, intensità e frequenza fondamentale si sono rivelate significativamente più alte nei bambini, mentre i coefficienti di variazione dei bambini, sistematicamente più alti rispetto a quelli degli adulti, si sono rivelati significativi solo in certi contesti. L'analisi della varianza (ANOVA) sui PVI ha confermato quanto detto sopra: per durata e intensità i soggetti hanno mostrato valori significativi nella differenza tra toniche e atone, mentre il fattore within (l'evoluzione attraverso le tappe di sviluppo) si è rivelato significativo solo per il parametro di durata. Nel confronto con gli adulti i bambini non hanno mostrato differenze significative di PVI per nessuno dei tre parametri considerati.

Lo sviluppo dell’accento lessicale nel bambino in età prescolare: una prospettiva fonetico-acustica

OLIVUCCI, FRANCESCO;VAYRA, MARIO;
2016

Abstract

Studi precedenti sullo sviluppo dell'accento lessicale nella lingua inglese nel bambino hanno mostrato come il periodo che va dai due ai tre anni sia particolarmente importante per l'acquisizione delle capacità necessarie a modulare i tre parametri di durata, intensità e frequenza al fine di articolare la differenza fra sillabe toniche e sillabe atone. Alcuni autori (Pollock et al., 1993) hanno rilevato come a due anni il bambino possa modulare la durata delle sillabe toniche, ma non la loro intensità e frequenza, capacità acquisita intorno ai tre anni, mentre per altri autori (Kehoe et al. 1995; Schwartz et al., 1996) ai due anni di età il bambino è già in grado di modulare tutti e tre i parametri acustici. Benché non vi sia totale accordo nel definire le tappe di questo sviluppo resta comunque decisiva la tappa dei due anni. Gli studi al riguardo sulla lingua italiana non sono numerosi. I pochi che sono stati fatti si sono concentrati per lo più sul periodo che va dai tre anni in avanti (Ballard et al., 2012; Arciuli e Colombo, 2015), mentre resta ancora poco studiato in generale e quasi del tutto inesplorato in lingua italiana il periodo tra i due e i tre anni d'età. Il presente lavoro nasce con lo scopo di colmare questa lacuna indagando se e con quale accuratezza i bambini in quel periodo critico riescano ad utilizzare i parametri di durata, intensità e frequenza fondamentale per produrre in modo distintivo le sillabe toniche dalle atone. A tal scopo sono stati esaminati 5 soggetti, tre triestini e due padovani, attraverso tre tappe di sviluppo, a 21, 24 e 27 mesi. Il corpus era stato raccolto in precedenza e trascritto mediante IPA (cfr. Zmarich e Bonifacio, 2004; Zmarich e Bonifacio, 2005). Nel presente lavoro, sono state analizzate le registrazioni relative ad ogni soggetto per ogni tappa e sono stati identificati e segmentati i target ritenuti idonei al nostro obiettivo. In particolare sono state selezionate solo le produzioni che non corrispondessero a semplici riproduzioni, corrette per quanto concerne la posizione dell'accento lessicale e il numero delle sillabe e, nel caso dei bisillabi, non isolate, al fine è di evitare l'allungamento vocalico e l’abbassamento di F0 che caratterizzano la porzione finale di un enunciato dichiarativo. Per ogni parola sono poi stati calcolati, attraverso script di Praat elaborati dal primo autore, i valori relativi a durata vocalica, durata sillabica, picco di intensità, media di intensità intorno al picco, picco di F0 e media di F0, relativi a sillabe toniche e atone. Al fine di disporre di un gruppo di controllo costituito da adulti sono stati registrati, in camera anecoica, quattro soggetti (il più giovane di 22 anni, il più adulto di 52 anni), due di origine triestina e due di origine padovana. Un totale di 47 target, selezionati tra i più frequenti tra quelli prodotti dai bambini e scelti in modo da poter disporre di un confronto diretto tra gli adulti e ciascun bambino, sono stati fatti pronunciare agli adulti del gruppo di controllo, dopo averli in frasi cornice per evitare l'allungamento e l’abbassamento di F0 di fine enunciato, e per facilitare la segmentazione. Per le produzioni dei soggetti adulti sono state calcolate le stesse misure acustiche dei bambini. Per ogni misura acustica sono state effettuate le seguenti analisi: per ogni soggetto ad ogni tappa di sviluppo sono state confrontate, attraverso paired t-test, le produzioni delle sillabe toniche e atone all'interno della stessa parola; attraverso t-test si è poi indagato il comportamento dei cinque soggetti ad ogni tappa confrontando le medie ottenute per le sillabe toniche e quelle per le sillabe atone: in questa maniera si poteva valutare il comportamento di ciascun soggetto e dei cinque soggetti complessivamente. È stato inoltre eseguito un confronto tra le medie dei bambini e le medie degli adulti, utilizzando un indice normalizzato di differenza tra sillabe toniche e atone, il (Pairwise Variability Index, cfr. Ballard et al, ). quanto riguarda la misura della durata vocalica in sillabe toniche aperte o chiuse, non essendo state trovate differenze significative tra i due contesti in nessuna tappa e per nessun soggetto, i dati sono stati accorpati. I risultati del presente lavoro sono stati presentati nella tesi di laurea magistrale di Olivucci (2015). Saranno inoltre presentate le analisi tratte da un diverso database relativo a produzioni lessicali su denominazione, effettuate da 31 bambini italofoni, di sviluppo linguistico tipico, compresi fra i 24 e i 36 mesi. Elicitate tramite il test fonetico TFPI e codificate in PHON (Zmarich et al. 2012) sono state analizzate con le stesse modalità sopra descritte. Quest'ultimo database si differenzia da quello presentato in Olivucci (2015) sia per le modalità di produzione, sia per l'età dei soggetti , sia infine per il fatto che al parlato di ogni soggetto corrisponde una singola tappa d'età. Non si tratta dunque di uno studio longitudinale. Queste analisi saranno ultimate nell'ambito della tesi di laurea di Pasqualetto, prevista per il novembre del 2015. I soggetti del primo database sin dalla prima sessione a 21 mesi mostrano una forte differenza tra sillabe toniche e atone nelle misure di durata. I valori relativi alla intensità si sono rivelati significativi, ma meno nettamente e comunque solo dai 24 mesi in avanti, in quanto solo alcuni soggetti di studio utilizzano a tutte e tre le tappe picco e media di intensità per distinguere le sillabe toniche dalle atone, dando quindi risultati più deboli se considerati come gruppo. L’esame della F0 ha offerto risultati più difficilmente interpretabili: solo alcuni tra i soggetti presentano valori significativi nella differenza tra sillabe toniche e atone; le differenze nell’andamento di F0 all’interno del gruppo non risultano invece significative. Anche gli adulti non hanno mostrato differenze significative tra i valori della frequenza fondamentale in sillabe toniche e atone. Nel confronto tra bambini e adulti i bambini hanno rivelato, come era prevedibile, maggiori valori di durata e di F0, correlabili ad una velocità di eloquio più lenta nei bambini e ad una altezza melodica globalmente più acuta. Le deviazioni standard dei valori medi di durata, intensità e frequenza fondamentale si sono rivelate significativamente più alte nei bambini, mentre i coefficienti di variazione dei bambini, sistematicamente più alti rispetto a quelli degli adulti, si sono rivelati significativi solo in certi contesti. L'analisi della varianza (ANOVA) sui PVI ha confermato quanto detto sopra: per durata e intensità i soggetti hanno mostrato valori significativi nella differenza tra toniche e atone, mentre il fattore within (l'evoluzione attraverso le tappe di sviluppo) si è rivelato significativo solo per il parametro di durata. Nel confronto con gli adulti i bambini non hanno mostrato differenze significative di PVI per nessuno dei tre parametri considerati.
2016
La fonetica nell'apprendimento delle lingue
110
132
Olivucci Francesco; Pasqualetto Filippo; Vayra Mario; Zmarich Claudio
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/603737
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact