Grazie alle ricerche nell’ambito delle neuroscienze, è sempre più condivisa la consapevolezza dello stretto intreccio esistente tra mente ed emozioni e di quanto la cognizione sia strettamente interrelata ad aspetti di tipo affettivo relazionale (Bear et alii, 2007; Pally, 2000; Damasio, 1995). Per questo si ritiene fondamentale che la scuola presti attenzione sia alle relazioni che si instaurano tra insegnante e allievo e tra gli allievi stessi sia alle emozioni che emergono in queste dinamiche e mentre il bambino affronta compiti cognitivi. Ciò è importante in considerazione del fatto che il processo di apprendimento, perché si sviluppi al massimo delle potenzialità, deve svolgersi in contesti di benessere emotivo-relazionale (Contini, 1992). Da alcune ricerche sembra che molti docenti siano in difficoltà a rispondere alle esigenze formative in particolare dei bambini con DSA e per questo ricercherebbero negli esperti delle risposte, delegando a loro prioritariamente le scelte di intervento educativo e didattico (Barbiero et al., 2012; Tucci e Vio, 2016). Proprio per valorizzare l’apporto professionale degli insegnanti si è effettuata una ricerca/formazione in 9 classi di scuola primaria che ha previsto un approfondimento di indagine rispetto alle convinzioni e alle emozioni dei 35 bambini segnalati dagli insegnanti con difficoltà in matematica o con discalculia. In base ai dati rilevati, qui riportati, si forniscono indicazioni didattiche per promuovere gli apprendimenti matematici in un’ottica inclusiva, elaborate insieme agli insegnanti.
Sandri, P., Brazzolotto, M. (2017). Le emozioni nell’apprendimento della matematica. Bologna : Pitagora.
Le emozioni nell’apprendimento della matematica
Sandri, Patrizia;Brazzolotto, Martina
2017
Abstract
Grazie alle ricerche nell’ambito delle neuroscienze, è sempre più condivisa la consapevolezza dello stretto intreccio esistente tra mente ed emozioni e di quanto la cognizione sia strettamente interrelata ad aspetti di tipo affettivo relazionale (Bear et alii, 2007; Pally, 2000; Damasio, 1995). Per questo si ritiene fondamentale che la scuola presti attenzione sia alle relazioni che si instaurano tra insegnante e allievo e tra gli allievi stessi sia alle emozioni che emergono in queste dinamiche e mentre il bambino affronta compiti cognitivi. Ciò è importante in considerazione del fatto che il processo di apprendimento, perché si sviluppi al massimo delle potenzialità, deve svolgersi in contesti di benessere emotivo-relazionale (Contini, 1992). Da alcune ricerche sembra che molti docenti siano in difficoltà a rispondere alle esigenze formative in particolare dei bambini con DSA e per questo ricercherebbero negli esperti delle risposte, delegando a loro prioritariamente le scelte di intervento educativo e didattico (Barbiero et al., 2012; Tucci e Vio, 2016). Proprio per valorizzare l’apporto professionale degli insegnanti si è effettuata una ricerca/formazione in 9 classi di scuola primaria che ha previsto un approfondimento di indagine rispetto alle convinzioni e alle emozioni dei 35 bambini segnalati dagli insegnanti con difficoltà in matematica o con discalculia. In base ai dati rilevati, qui riportati, si forniscono indicazioni didattiche per promuovere gli apprendimenti matematici in un’ottica inclusiva, elaborate insieme agli insegnanti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.