L’articolarsi delle relazioni fra le diverse forme di potere (politico, laico, ecclesiastico) che si trovarono a operare in ambito feudale, comunale e signorile fra l’XI e il XV secolo costituisce il nucleo fondante del percorso di studio del gruppo, da cui si diramano poi linee di ricerca più specifiche e individuali. I diversi regimi succedutisi fra XI e XV secolo nell'Italia padana, infatti, sono stati caratterizzati da una dialettica evolutiva dove vari e precisi soggetti politici (ad es. Milano, Venezia, Firenze, la Sede Apostolica) di volta in volta ricoprirono ruoli diversi, anche antitetici, e sostennero e realizzarono diverse progettualità politiche in ambito giuridico e pubblicistico, dando vita a un quadro politico dinamico e complesso. L’indagine verrà condotta in ambito padano e si prefigge di illuminare i meccanismi di articolazione e definizione del potere in un’area ben individuata dal punto di vista geografico, tenendo conto naturalmente della varietà delle forze politiche ivi operanti. Contraltare pressoché ineludibile di ogni analisi volta ad approfondire l’evoluzione storica in senso lato dell’Italia padana, la Sede Apostolica viene a porsi come principale antagonista delle realtà politiche che di volta in volta hanno cercato di imporre un dominio tendenzialmente unitario e omogeneo sull’Italia centro-settentrionale: Milano, Venezia, Firenze. A ciò si deve aggiungere la sempre crescente influenza sulle “questioni italiane” non solo e non tanto della corona imperiale, ma anche e soprattutto delle monarchie nazionali che in Europa, a partire dal XIII secolo, si andavano affermando come attori principali di una nuova scena politica. A tale proposito, è opportuno allora sottolineare che l’indagine sui meccanismi evolutivi del potere in area padana fra XI e XV secolo esorbita da una valenza “solo” politica, per assumere una varietà di significati religiosi, culturali e sociali, considerando la complessità delle relazioni che legavano fra di loro i protagonisti di questo lungo periodo, in un’unione inestricabile di interessi laici ed ecclesiastici, individuali e civili, religiosi e morali. Tale complessità si riflette appieno sulla ricchezza e la molteplicità delle fonti da considerare, documentarie, giuridiche, normative, storiografiche, pubblicistiche, letterarie, e sulla ricchezza e molteplicità dei dati in esse contenuti. In tal senso si colloca lo studio sulla figura di Giovanni da Legnano, giurista insigne e legato papale a Bologna negli anni tumultuosi della fine del papato avignonese e dell’inizio del Grande Scisma d’occidente, e sulle sue opere, come il De Fletu Ecclesie e il Somnium, opere delle quali è stata curata molto di recente un'edizione critica. Sullo stesso piano si colloca un approfondimento sulle dinamiche di governo cittadine nello specifico di una realtà fortemente caratterizzata come la bolognese, paradigmatica della più generale evoluzione politica. D’altra parte, lo studio della trattatistica politica nei suoi aspetti giuridici, storiografici e anche polemici, nel senso di un eventuale orientarsi verso modelli persuasivi della gestione del potere, e la contemporanea valutazione delle fonti normative di riferimento, si pongono fra le altre linee di ricerca come sostanziali per cogliere nell’interazione fra teoria e pratica il manifestarsi effettivo di quegli stessi meccanismi di potere.
M. C. De Matteis (2007). Progettualità politiche in ambito cittadino.
Progettualità politiche in ambito cittadino
DE MATTEIS, MARIA CONSIGLIA
2007
Abstract
L’articolarsi delle relazioni fra le diverse forme di potere (politico, laico, ecclesiastico) che si trovarono a operare in ambito feudale, comunale e signorile fra l’XI e il XV secolo costituisce il nucleo fondante del percorso di studio del gruppo, da cui si diramano poi linee di ricerca più specifiche e individuali. I diversi regimi succedutisi fra XI e XV secolo nell'Italia padana, infatti, sono stati caratterizzati da una dialettica evolutiva dove vari e precisi soggetti politici (ad es. Milano, Venezia, Firenze, la Sede Apostolica) di volta in volta ricoprirono ruoli diversi, anche antitetici, e sostennero e realizzarono diverse progettualità politiche in ambito giuridico e pubblicistico, dando vita a un quadro politico dinamico e complesso. L’indagine verrà condotta in ambito padano e si prefigge di illuminare i meccanismi di articolazione e definizione del potere in un’area ben individuata dal punto di vista geografico, tenendo conto naturalmente della varietà delle forze politiche ivi operanti. Contraltare pressoché ineludibile di ogni analisi volta ad approfondire l’evoluzione storica in senso lato dell’Italia padana, la Sede Apostolica viene a porsi come principale antagonista delle realtà politiche che di volta in volta hanno cercato di imporre un dominio tendenzialmente unitario e omogeneo sull’Italia centro-settentrionale: Milano, Venezia, Firenze. A ciò si deve aggiungere la sempre crescente influenza sulle “questioni italiane” non solo e non tanto della corona imperiale, ma anche e soprattutto delle monarchie nazionali che in Europa, a partire dal XIII secolo, si andavano affermando come attori principali di una nuova scena politica. A tale proposito, è opportuno allora sottolineare che l’indagine sui meccanismi evolutivi del potere in area padana fra XI e XV secolo esorbita da una valenza “solo” politica, per assumere una varietà di significati religiosi, culturali e sociali, considerando la complessità delle relazioni che legavano fra di loro i protagonisti di questo lungo periodo, in un’unione inestricabile di interessi laici ed ecclesiastici, individuali e civili, religiosi e morali. Tale complessità si riflette appieno sulla ricchezza e la molteplicità delle fonti da considerare, documentarie, giuridiche, normative, storiografiche, pubblicistiche, letterarie, e sulla ricchezza e molteplicità dei dati in esse contenuti. In tal senso si colloca lo studio sulla figura di Giovanni da Legnano, giurista insigne e legato papale a Bologna negli anni tumultuosi della fine del papato avignonese e dell’inizio del Grande Scisma d’occidente, e sulle sue opere, come il De Fletu Ecclesie e il Somnium, opere delle quali è stata curata molto di recente un'edizione critica. Sullo stesso piano si colloca un approfondimento sulle dinamiche di governo cittadine nello specifico di una realtà fortemente caratterizzata come la bolognese, paradigmatica della più generale evoluzione politica. D’altra parte, lo studio della trattatistica politica nei suoi aspetti giuridici, storiografici e anche polemici, nel senso di un eventuale orientarsi verso modelli persuasivi della gestione del potere, e la contemporanea valutazione delle fonti normative di riferimento, si pongono fra le altre linee di ricerca come sostanziali per cogliere nell’interazione fra teoria e pratica il manifestarsi effettivo di quegli stessi meccanismi di potere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.