L’opera di Adalberto Dias, considerata nella sua estensione temporale e nella straordinaria varietà delle occasioni progettuali e dei temi che attraversa, restituisce l’idea di un percorso di grande coerenza, in cui ogni avanzamento testimonia la costruzione di un processo di interpretazione della realtà in grado di esplorare con estrema raffinatezza la pluralità di espressioni che incontra. Ogni progetto si configura, prima ancora che come proposta definita e determinata, come vera e propria esplorazione tesa a stabilire le regole a cui soggiacciono le scelte. Lungi da qualsiasi nozione di canone ed estranea all’applicazione di modelli precostituiti, la pratica del progetto si affida a un raffinato esercizio di lettura e di interpretazione del luogo che trova il suo mezzo primario nel disegno, vero e proprio strumento di appropriazione del reale. Lo schizzo si configura come elemento fondamentale nell’azione progettuale; come afferma Dias “tutto inizia con una linea”, una linea che inizialmente fluisce libera e si moltiplica unendosi ad altre linee, disegnando un arabesco di ipotesi e sensi, tratteggiando forme, inseguendo significati, interrogando e forzando il reale, modificando le intenzioni iniziali in funzione del sito, delineando idee per poi verificarle con il rigore degli strumenti tecnici di rappresentazione. Vero e proprio momento di concezione del progetto, lo schizzo è in grado di suggerire un nuovo ordine della realtà esplicitando e valorizzando la complessità e i significati del luogo.
Gaspari, J., Mucelli, E. (2016). ADALBERTO DIAS. Spazi costruiti. Forlì : La Greca Editori.
ADALBERTO DIAS. Spazi costruiti
GASPARI, JACOPO;MUCELLI, ELENA
2016
Abstract
L’opera di Adalberto Dias, considerata nella sua estensione temporale e nella straordinaria varietà delle occasioni progettuali e dei temi che attraversa, restituisce l’idea di un percorso di grande coerenza, in cui ogni avanzamento testimonia la costruzione di un processo di interpretazione della realtà in grado di esplorare con estrema raffinatezza la pluralità di espressioni che incontra. Ogni progetto si configura, prima ancora che come proposta definita e determinata, come vera e propria esplorazione tesa a stabilire le regole a cui soggiacciono le scelte. Lungi da qualsiasi nozione di canone ed estranea all’applicazione di modelli precostituiti, la pratica del progetto si affida a un raffinato esercizio di lettura e di interpretazione del luogo che trova il suo mezzo primario nel disegno, vero e proprio strumento di appropriazione del reale. Lo schizzo si configura come elemento fondamentale nell’azione progettuale; come afferma Dias “tutto inizia con una linea”, una linea che inizialmente fluisce libera e si moltiplica unendosi ad altre linee, disegnando un arabesco di ipotesi e sensi, tratteggiando forme, inseguendo significati, interrogando e forzando il reale, modificando le intenzioni iniziali in funzione del sito, delineando idee per poi verificarle con il rigore degli strumenti tecnici di rappresentazione. Vero e proprio momento di concezione del progetto, lo schizzo è in grado di suggerire un nuovo ordine della realtà esplicitando e valorizzando la complessità e i significati del luogo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.