Premessa

Per tutte le ricerche e le ricostruzioni storiografiche la cernita e la connessione di tutti gli apporti documentari disponibili e il loro vicendevole riscontro costituiscono un'esigenza metodologica essenziale che rivela la sua efficacia soprattutto in riferimento a periodi in cui i cambiamenti generati dai processi evolutivi furono conseguenti a dinamiche complesse alle quali concorsero eventi, tendenze e fenomeni molteplici e di diversa natura. È ciò che accadde per Bologna nel corso del Duecento a partire dai primi decenni e soprattutto nella sua seconda metà, quando l'ascesa politica delle organizzazioni popolari impose nuove preminenze, dapprima all'interno delle categorie imprenditoriali, artigianali e mercantili, poi in seno agli organi decisionali del Comune, facendo assumere alle lotte sociali e politiche interne alla società bolognese caratteri e contorni inediti. L'emergere dei ceti legati alle attività produttive e la crescita della loro incidenza non ebbero ripercussioni soltanto nelle strutture di governo, nelle scelte politiche generali e nelle normative che giunsero ad assumere un chiaro carattere antimagnatizio, ma anche all'interno delle diverse componenti sociali, determinandone adeguamenti complessi e a volte contrastanti e contraddittori.