Edizione critica con traduzione italiana e commento dell'iscrizione greca contenente un dossier di epistole ufficiali. Attraverso una lettera/πρόσταγμα, rinvenuta nella regione di Kermanshah, inviata a Menedemo, governatore della Media (o forse anche delle Satrapie Superiori), nel 193 il re Antioco III istituisce il culto ufficiale della moglie, la regina Laodice, attraverso la nomina di grandi sacerdotesse eponime, scelte tra le principesse del regno, e prescrive che la lettera sia pubblicata su stele in più esemplari nei luoghi più eminenti (esemplari conformi sono stati rinvenuti a Nehavend, l’antica Laodicea di Media, e a Dodurga, nell’antica Frigia). In Media (se non anche con incarico su tutte le Satrapie Superiori) è designata come grande sacerdotessa Laodice, figlia di Antioco III e di Laodice, moglie del proprio fratello Antioco (il giovane), coreggente (nell’esemplare frigio è nominata, per la satrapia della Grande Frigia, Berenice figlia del dinasta Tolemeo di Telmesso, figlio di Lisimaco e nipote di Tolemeo figlio del diadoco Lisimaco). L’efficace trasmissione dell’ordine, attraverso la catena dei funzionari subordinati, raggiunge Thoas, a capo di una φυλακή, in circa tre mesi. L’attivo ruolo politico della regina Laodice, noto dalla sua corrispondenza con Sardi, Teo, Iaso e, forse, Colofone, è esaltato dall’ordinanza che offre testimonianza diretta esclusiva sul culto dinastico seleucide. La data di fondazione, presupposta dal testo, di un grande sacerdozio eponimo del re vivente e degli antenati rimane controversa.
Bencivenni, A. (2016). Axon. Iscrizioni storiche greche. Dossier di Kermanshah: lettera di Antioco III e lettera di Menedemo.
Axon. Iscrizioni storiche greche. Dossier di Kermanshah: lettera di Antioco III e lettera di Menedemo
BENCIVENNI, ALICE
2016
Abstract
Edizione critica con traduzione italiana e commento dell'iscrizione greca contenente un dossier di epistole ufficiali. Attraverso una lettera/πρόσταγμα, rinvenuta nella regione di Kermanshah, inviata a Menedemo, governatore della Media (o forse anche delle Satrapie Superiori), nel 193 il re Antioco III istituisce il culto ufficiale della moglie, la regina Laodice, attraverso la nomina di grandi sacerdotesse eponime, scelte tra le principesse del regno, e prescrive che la lettera sia pubblicata su stele in più esemplari nei luoghi più eminenti (esemplari conformi sono stati rinvenuti a Nehavend, l’antica Laodicea di Media, e a Dodurga, nell’antica Frigia). In Media (se non anche con incarico su tutte le Satrapie Superiori) è designata come grande sacerdotessa Laodice, figlia di Antioco III e di Laodice, moglie del proprio fratello Antioco (il giovane), coreggente (nell’esemplare frigio è nominata, per la satrapia della Grande Frigia, Berenice figlia del dinasta Tolemeo di Telmesso, figlio di Lisimaco e nipote di Tolemeo figlio del diadoco Lisimaco). L’efficace trasmissione dell’ordine, attraverso la catena dei funzionari subordinati, raggiunge Thoas, a capo di una φυλακή, in circa tre mesi. L’attivo ruolo politico della regina Laodice, noto dalla sua corrispondenza con Sardi, Teo, Iaso e, forse, Colofone, è esaltato dall’ordinanza che offre testimonianza diretta esclusiva sul culto dinastico seleucide. La data di fondazione, presupposta dal testo, di un grande sacerdozio eponimo del re vivente e degli antenati rimane controversa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.