La dominazione napoleonica del Regno di Napoli impresse una svolta decisiva alle forme di percezione dei tributi indiretti e della lotta al contrabbando. Sulla base del principio secondo cui la gestione fiscale costituisse un inalienabile diritto sovrano, lo Stato napoleonico richiamò al pubblico tesoro la riscossione di tutte le imposte, in precedenza affidata ai privati. In particolare, fu istituita un'Amministrazione generale dei Dazi Indiretti dotata di un corpo armato alle proprie dipendenze specificamente destinato a vigilare sulle operazioni di percezione dei dazi e a contrastare le attività di contrabbando. Le forme e i modi in cui la "Guardia dei dazi indiretti" fu effettivamente dispiegata dal potere statale a difesa dei propri interessi fiscali verranno ricostruiti sullo sfondo di due principali scenari: la linea delle dogane esterne del Regno di Napoli prima, delle Due Sicilie poi, e la città di Napoli, in cui l'introduzione dei commestibili era sottoposta al pagamento dei dazi di consumo. Dall’analisi emerge un quadro complesso in cui il ricorso a corpi armati che agirono in parallelo rispetto a quello statale si affiancò alla genesi e allo sviluppo di una forza pubblica specificamente destinata ad una funzione di controllo fiscale del territorio.
Di Fiore, L. (2016). La lotta al contrabbando nel Mezzogiorno della prima metà dell’Ottocento. Soveria Mannelli : Rubbettino.
La lotta al contrabbando nel Mezzogiorno della prima metà dell’Ottocento
DI FIORE, LAURA
2016
Abstract
La dominazione napoleonica del Regno di Napoli impresse una svolta decisiva alle forme di percezione dei tributi indiretti e della lotta al contrabbando. Sulla base del principio secondo cui la gestione fiscale costituisse un inalienabile diritto sovrano, lo Stato napoleonico richiamò al pubblico tesoro la riscossione di tutte le imposte, in precedenza affidata ai privati. In particolare, fu istituita un'Amministrazione generale dei Dazi Indiretti dotata di un corpo armato alle proprie dipendenze specificamente destinato a vigilare sulle operazioni di percezione dei dazi e a contrastare le attività di contrabbando. Le forme e i modi in cui la "Guardia dei dazi indiretti" fu effettivamente dispiegata dal potere statale a difesa dei propri interessi fiscali verranno ricostruiti sullo sfondo di due principali scenari: la linea delle dogane esterne del Regno di Napoli prima, delle Due Sicilie poi, e la città di Napoli, in cui l'introduzione dei commestibili era sottoposta al pagamento dei dazi di consumo. Dall’analisi emerge un quadro complesso in cui il ricorso a corpi armati che agirono in parallelo rispetto a quello statale si affiancò alla genesi e allo sviluppo di una forza pubblica specificamente destinata ad una funzione di controllo fiscale del territorio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.