La contaminazione espressiva tra le lingue dell'arte è oggi di norma sulle scene di tutto il mondo. Le forme che questo meticciato linguistico assume di volta in volta sono la cifra evidente del creatore e misurano le differenze. Nell'ambito della danza contemporanea italiana, Roberto Castello, con la sua compagnia ALDES, si distingue come uno dei più appassionati contaminatori, sperimentatore assiduo di innesti e fusioni tra danza, parola, suono, immagine e tecnologia. La sua ricerca, però, non è mai fine a se stessa, perché la forma espressiva nasce non soltanto da un'innata curiosità intellettuale, ma anche da una reale necessità di comunicazione, e si modella su contenuti del tutto peculiari. Castello è da ritenersi, infatti, il più ideologicamente impegnato, il più scomodo e il più iconoclasta tra i coreografi, oggi quarantenni, che hanno fondato la danza contemporanea in Italia. Le sue creazioni lasciano costantemente qualche graffio sulla superficie della danza come su quella delle coscienze. La manifestazione a lui dedicata si propone di ripercorrere le tappe del suo singolare percorso coreografico in un momento di pieno sviluppo della sua creatività, recentemente riconosciuta con l'assegnazione del Premio Ubu al suo spettacolo Il migliore dei mondi possibili.
E. Casini Ropa (2004). Danza e contaminazione: Roberto Castello.
Danza e contaminazione: Roberto Castello
CASINI ROPA, EUGENIA
2004
Abstract
La contaminazione espressiva tra le lingue dell'arte è oggi di norma sulle scene di tutto il mondo. Le forme che questo meticciato linguistico assume di volta in volta sono la cifra evidente del creatore e misurano le differenze. Nell'ambito della danza contemporanea italiana, Roberto Castello, con la sua compagnia ALDES, si distingue come uno dei più appassionati contaminatori, sperimentatore assiduo di innesti e fusioni tra danza, parola, suono, immagine e tecnologia. La sua ricerca, però, non è mai fine a se stessa, perché la forma espressiva nasce non soltanto da un'innata curiosità intellettuale, ma anche da una reale necessità di comunicazione, e si modella su contenuti del tutto peculiari. Castello è da ritenersi, infatti, il più ideologicamente impegnato, il più scomodo e il più iconoclasta tra i coreografi, oggi quarantenni, che hanno fondato la danza contemporanea in Italia. Le sue creazioni lasciano costantemente qualche graffio sulla superficie della danza come su quella delle coscienze. La manifestazione a lui dedicata si propone di ripercorrere le tappe del suo singolare percorso coreografico in un momento di pieno sviluppo della sua creatività, recentemente riconosciuta con l'assegnazione del Premio Ubu al suo spettacolo Il migliore dei mondi possibili.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.