Il periodo compreso fra l’8 settembre del ’43 e la fine della lotta di Liberazione ha visto cadere sotto il fuoco tedesco e fascista un rilevantissimo numero di italiani, tutti cittadini inermi ed estranei alla lotta partigiana, vittime di rastrellamenti o uccisi senza motivi apparenti. Molti di questi episodi della guerra civile non erano stati finora indagati a fondo, mentre da una loro comparazione è possibile dedurre informazioni sulle strategie di guerra dei nazisti e sul ruolo dei fascisti repubblicani. Risultato di un censimento svolto su oltre cinquemila casi di violenza perpetrati ai danni della popolazione civile, questo volume fornisce una mappa delle stragi che hanno insanguinato l’Italia, analizzandole dal punto di vista storiografico, interpretativo e geografico. Accanto alla ricostruzione degli avvenimenti, sono presi in esame i contesti nei quali le stragi ebbero luogo, il ruolo dei responsabili, le dinamiche delle azioni partigiane, le strategie di sopravvivenza dei civili. All'interno di questo quadro di ricerca il saggio ricostruisce una dettagliata cronografica sulle forme e tipologie della violenza repressiva ai danni degli inermi utilizzate tra il 1943 e il 1945, in forma autonoma o in collaborazione con l'alleato tedesco, dal fascismo repubblicano in Italia: analizzandone pratiche e politiche repressive, e indagandone genealogie e legami con precedenti esperienze di guerra dei protagonisti in contesti bellici extra-nazionali.
Rovatti, T. (2017). La violenza dei fascisti repubblicani. Fra collaborazionismo e guerra civile. Bologna : il Mulino.
La violenza dei fascisti repubblicani. Fra collaborazionismo e guerra civile
ROVATTI, TONI
2017
Abstract
Il periodo compreso fra l’8 settembre del ’43 e la fine della lotta di Liberazione ha visto cadere sotto il fuoco tedesco e fascista un rilevantissimo numero di italiani, tutti cittadini inermi ed estranei alla lotta partigiana, vittime di rastrellamenti o uccisi senza motivi apparenti. Molti di questi episodi della guerra civile non erano stati finora indagati a fondo, mentre da una loro comparazione è possibile dedurre informazioni sulle strategie di guerra dei nazisti e sul ruolo dei fascisti repubblicani. Risultato di un censimento svolto su oltre cinquemila casi di violenza perpetrati ai danni della popolazione civile, questo volume fornisce una mappa delle stragi che hanno insanguinato l’Italia, analizzandole dal punto di vista storiografico, interpretativo e geografico. Accanto alla ricostruzione degli avvenimenti, sono presi in esame i contesti nei quali le stragi ebbero luogo, il ruolo dei responsabili, le dinamiche delle azioni partigiane, le strategie di sopravvivenza dei civili. All'interno di questo quadro di ricerca il saggio ricostruisce una dettagliata cronografica sulle forme e tipologie della violenza repressiva ai danni degli inermi utilizzate tra il 1943 e il 1945, in forma autonoma o in collaborazione con l'alleato tedesco, dal fascismo repubblicano in Italia: analizzandone pratiche e politiche repressive, e indagandone genealogie e legami con precedenti esperienze di guerra dei protagonisti in contesti bellici extra-nazionali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.