Linea 1: Innovazione nelle tecniche di diagnostica strutturale L’esigenza della conoscenza dello stato di fatto delle strutture esistenti è un tema di grande attualità, non solo per l'architettura monumentale, ma anche per il patrimonio edilizio tradizionale, in relazione alle più recenti normative antisismiche e alle esigenze di salvaguardia degli edifici sensibili. L’insieme delle conoscenze acquisibili con l’impiego di tecniche tradizionali non appare oggi sufficiente, o perché si tratta di tecniche in grado di fornire solo informazioni qualitative, o perché possono fornire solo informazioni locali. Allo scopo di ottenere informazioni estese e nello stesso tempo quantitative, è necessario puntare su metodi come l’impact-echo e il georadar che, indagando l’intero volume di materiale per mezzo di onde acustiche o elettromagnetiche, permettono di superare i limiti dei metodi più tradizionali. L’attività di ricerca in atto si svolge su provini di muratura e calcestruzzo contenenti difetti artificiali ed ha già prodotto risultati promettenti. Questa ricerca si ricollega a un tema trattato precedentemente nell’ambito del Programma Europeo TMR ConFibreCrete, di cui il richiedente è stato responsabile scientifico per il gruppo italiano. Il tema riguardava il rinforzo di strutture murarie con materiali compositi FRP. La diagnostica delle strutture in muratura costituisce infatti una indispensabile premessa ad ogni intervento di riabilitazione strutturale. Questo argomento ha visto la collaborazione con il Dott. Stratford dell’Università di Edimburgh. Una ricercatrice del gruppo ha stabilito rapporti con la Federal Highway Administration in USA. Inoltre ci sono rapporti di collaborazione con l’Università di California San Diego. Personale non strutturato coinvolto: Camilla Colla, Filippo Bastianini, Patrizia Ricci. Linea 2: Problemi particolari connessi all’impiego di rinforzi in FRP Nell’ambito delle strutture rinforzate con FRP, sono stati studiati i meccanismi di crisi di elementi in flessione e taglio. Si è studiata l’influenza del danneggiamento e del successivo rinforzo con FRP, sul comportamento statico e dinamico di travi in cemento armato, anche attraverso considerazioni basate sulla meccanica della frattura. Il proseguimento della ricerca riguarda le deformazioni viscose delle resine impiegate per l’applicazione dei compositi fibrosi in presenza di temperature elevate. Infatti, un notevole incremento di temperatura dovuto all’esposizione ai raggi solari nel periodo estivo può dare luogo a elevati scorrimenti viscosi sotto carico. La ricerca prevede lo svolgimento di un programma sperimentale e di una modellazione teorica riferita al comportamento all’interfaccia metallo-FRP. Su questo tema hanno lavorato alcuni ricercatori del gruppo congiuntamente con giovani ricercatori stranieri nell’ambito del programma europeo precedentemente citato. in ambito nazionale c’è stata una intensa collaborazione con l’università IUAV di Venezia. Negli anni scorsi le attività in questo campo hanno costituito oggetto di finanziamenti PRIN e RFO. Il richiedente ha collaborato alla stesura delle Istruzioni CNR DT 200/2004 “Istruzioni oper la progettazione, l’esecuzione ed il controllo di interventi di consolidamento statico mediante l’utilizzo di compositi fibrorinforzato” e del Bollettino fib N° 14/2001 “Externally bonded FRP reinforcement for RC structures”. Personale non strutturato coinvolto: Barbara Bonfiglioli, Odine Manfroni, Marco Arduini, Anthony Ede. Linea 3: Controllo e monitoraggio strutturale con tecniche innovative Una parte dell’attività di ricerca più recente è stata dedicata allo studio di tecniche sperimentali innovative per il monitoraggio strutturale. Si è studiato l’impiego di sensori a fibra ottica per il monitoraggio strutturale e per la misura della deformazione. Si sono attuate alcune applicazioni innovative, tra cui un metodo per la misura delle deformazioni differenziali all’interfaccia su e...

G. Pascale (2007). RFO.

RFO

PASCALE GUIDOTTI MAGNANI, GIOVANNI
2007

Abstract

Linea 1: Innovazione nelle tecniche di diagnostica strutturale L’esigenza della conoscenza dello stato di fatto delle strutture esistenti è un tema di grande attualità, non solo per l'architettura monumentale, ma anche per il patrimonio edilizio tradizionale, in relazione alle più recenti normative antisismiche e alle esigenze di salvaguardia degli edifici sensibili. L’insieme delle conoscenze acquisibili con l’impiego di tecniche tradizionali non appare oggi sufficiente, o perché si tratta di tecniche in grado di fornire solo informazioni qualitative, o perché possono fornire solo informazioni locali. Allo scopo di ottenere informazioni estese e nello stesso tempo quantitative, è necessario puntare su metodi come l’impact-echo e il georadar che, indagando l’intero volume di materiale per mezzo di onde acustiche o elettromagnetiche, permettono di superare i limiti dei metodi più tradizionali. L’attività di ricerca in atto si svolge su provini di muratura e calcestruzzo contenenti difetti artificiali ed ha già prodotto risultati promettenti. Questa ricerca si ricollega a un tema trattato precedentemente nell’ambito del Programma Europeo TMR ConFibreCrete, di cui il richiedente è stato responsabile scientifico per il gruppo italiano. Il tema riguardava il rinforzo di strutture murarie con materiali compositi FRP. La diagnostica delle strutture in muratura costituisce infatti una indispensabile premessa ad ogni intervento di riabilitazione strutturale. Questo argomento ha visto la collaborazione con il Dott. Stratford dell’Università di Edimburgh. Una ricercatrice del gruppo ha stabilito rapporti con la Federal Highway Administration in USA. Inoltre ci sono rapporti di collaborazione con l’Università di California San Diego. Personale non strutturato coinvolto: Camilla Colla, Filippo Bastianini, Patrizia Ricci. Linea 2: Problemi particolari connessi all’impiego di rinforzi in FRP Nell’ambito delle strutture rinforzate con FRP, sono stati studiati i meccanismi di crisi di elementi in flessione e taglio. Si è studiata l’influenza del danneggiamento e del successivo rinforzo con FRP, sul comportamento statico e dinamico di travi in cemento armato, anche attraverso considerazioni basate sulla meccanica della frattura. Il proseguimento della ricerca riguarda le deformazioni viscose delle resine impiegate per l’applicazione dei compositi fibrosi in presenza di temperature elevate. Infatti, un notevole incremento di temperatura dovuto all’esposizione ai raggi solari nel periodo estivo può dare luogo a elevati scorrimenti viscosi sotto carico. La ricerca prevede lo svolgimento di un programma sperimentale e di una modellazione teorica riferita al comportamento all’interfaccia metallo-FRP. Su questo tema hanno lavorato alcuni ricercatori del gruppo congiuntamente con giovani ricercatori stranieri nell’ambito del programma europeo precedentemente citato. in ambito nazionale c’è stata una intensa collaborazione con l’università IUAV di Venezia. Negli anni scorsi le attività in questo campo hanno costituito oggetto di finanziamenti PRIN e RFO. Il richiedente ha collaborato alla stesura delle Istruzioni CNR DT 200/2004 “Istruzioni oper la progettazione, l’esecuzione ed il controllo di interventi di consolidamento statico mediante l’utilizzo di compositi fibrorinforzato” e del Bollettino fib N° 14/2001 “Externally bonded FRP reinforcement for RC structures”. Personale non strutturato coinvolto: Barbara Bonfiglioli, Odine Manfroni, Marco Arduini, Anthony Ede. Linea 3: Controllo e monitoraggio strutturale con tecniche innovative Una parte dell’attività di ricerca più recente è stata dedicata allo studio di tecniche sperimentali innovative per il monitoraggio strutturale. Si è studiato l’impiego di sensori a fibra ottica per il monitoraggio strutturale e per la misura della deformazione. Si sono attuate alcune applicazioni innovative, tra cui un metodo per la misura delle deformazioni differenziali all’interfaccia su e...
2007
G. Pascale (2007). RFO.
G. Pascale
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