Il contributo analizze l’"Épicure" composto su libretto di Charles-Albert Demoustier, rappresentato nel Théâtre Favart di Parigi il 14 marzo 1800 nella forma di opéra-comique in tre atti composti a quattro mani da Cherubini e Méhul, autori rispettivamente del primo e del second’atto e coautori del terzo. Tanto sul piano musicale quanto su quello della scrittura drammatica, l’Épicure è oggi pressoché ingiudicabile, essendosene perduti sia il libretto sia la quasi totalità della partitura, di cui ci restano soltanto otto brani in tutto, di mano cherubiniana: i primi quattro numeri del prim’atto (1-4), due numeri del terzo (8 e 10, quest’ultimo con due appendici che registrano alcune variazioni alla prima stesura) oltre all’ouverture.
Un filosofo all’Opéra-Comique: “Épicure” di Demoustier e Cherubini-Méhul (1800)
BADOLATO, NICOLA
2014
Abstract
Il contributo analizze l’"Épicure" composto su libretto di Charles-Albert Demoustier, rappresentato nel Théâtre Favart di Parigi il 14 marzo 1800 nella forma di opéra-comique in tre atti composti a quattro mani da Cherubini e Méhul, autori rispettivamente del primo e del second’atto e coautori del terzo. Tanto sul piano musicale quanto su quello della scrittura drammatica, l’Épicure è oggi pressoché ingiudicabile, essendosene perduti sia il libretto sia la quasi totalità della partitura, di cui ci restano soltanto otto brani in tutto, di mano cherubiniana: i primi quattro numeri del prim’atto (1-4), due numeri del terzo (8 e 10, quest’ultimo con due appendici che registrano alcune variazioni alla prima stesura) oltre all’ouverture.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.