Fra continuità e innovazione: la riforma dei Capitoli del 1576

Gli Statuti costituivano un fondamentale strumento normativo per il regolare funzionamento dei Monti di pietà. Spesso le norme erano dettagliate in maniera minuziosa sicché l'osservanza nel lungo periodo risultava difficile e gli aggiornamenti erano frequenti. Il caso del Monte di Bologna si segnala per alcune peculiarità: gli Statuti bolognesi dettavano gli obiettivi e le finalità dell'istituto, stabilivano le norme generali di funzionamento e di gestione. Le modalità operative e organizzative erano lasciate agli amministratori pro tempore, che potevano così adattare e interpretare le norme. Ciò diede due risultati importanti: stabilità normativa - gli Statuti furono modificati poche volte e dopo la revisione del 1576 restarono in vigore inalterati per oltre due secoli; e flessibilità - le attività quotidiane del Monte erano disciplinate da regolamenti interni, licenziati e periodicamente aggiornati dagli amministratori stessi.