Tra pragmatismo e filosofia analitica, le strade di John Dewey e Nelson Goodman si incrociano, dando luogo a una stretta rete di connessioni che avvicinano le posizioni dei due, convergendo spesso nella medesima. Nel presente lavoro, il territorio sul quale si “affrontano” i due filosofi è un territorio comune: in entrambe le strategie speculative in oggetto, infatti, è riscontrabile una marcata componente operativa, la quale ha garantito dun-que un ruolo rilevante all’attività costruzionale del soggetto, dinamicamen-te coinvolto in un rapporto – caratterizzato da un quoziente di permeabilità considerevole, nonché fondamentale – di reciproca influenza e formazione col mondo.In particolare, è proprio la nozione di formazione, o meglio, di edu-cazione, la quale verrà affrontata in primo luogo in modo complessivo e gradualmente circostanziato al campo dell’arte (intesa come educazione a e attraverso l’arte) a scandire in modo sistematico il procedere del testo. La questione prenderà progressivamente corpo mediante l’individuazione di alcuni punti essenziali e condivisi dai due filosofi: tale confronto farà dunque emergere in maniera significativa la prossimità speculativa – pros-simità che, tra l’altro, è analogamente riscontrabile nei percorsi professio-nali dei due – tra Dewey e Goodman, constatando l’eredità di quella che è «la capacità di vedere» di cui parla il primo, nella compagine filosofica del secondo, retaggio che ancora oggi definisce le nostre interazioni con l’arte. L’individuazione della radicalizzazione (in ultima istanza, vedremo, non così netta) di alcuni aspetti propri dell’apparato filosofico di Dewey – più precisamente della «capacità di vedere» appena menzionata – da parte di Goodman, esclude tuttavia la semplicistica riducibilità di una posizione all’altra, poiché, al di là dei punti di convergenza, si è ritenuto opportuno esaltare le peculiarità di entrambi i filosofi statunitensi.
Iannilli, G. (2015). John Dewey e Nelson Goodman: la paideia artistica come risonanza operativa. Milano, Udine : Mimesis.
John Dewey e Nelson Goodman: la paideia artistica come risonanza operativa
IANNILLI, GIOIA LAURA
2015
Abstract
Tra pragmatismo e filosofia analitica, le strade di John Dewey e Nelson Goodman si incrociano, dando luogo a una stretta rete di connessioni che avvicinano le posizioni dei due, convergendo spesso nella medesima. Nel presente lavoro, il territorio sul quale si “affrontano” i due filosofi è un territorio comune: in entrambe le strategie speculative in oggetto, infatti, è riscontrabile una marcata componente operativa, la quale ha garantito dun-que un ruolo rilevante all’attività costruzionale del soggetto, dinamicamen-te coinvolto in un rapporto – caratterizzato da un quoziente di permeabilità considerevole, nonché fondamentale – di reciproca influenza e formazione col mondo.In particolare, è proprio la nozione di formazione, o meglio, di edu-cazione, la quale verrà affrontata in primo luogo in modo complessivo e gradualmente circostanziato al campo dell’arte (intesa come educazione a e attraverso l’arte) a scandire in modo sistematico il procedere del testo. La questione prenderà progressivamente corpo mediante l’individuazione di alcuni punti essenziali e condivisi dai due filosofi: tale confronto farà dunque emergere in maniera significativa la prossimità speculativa – pros-simità che, tra l’altro, è analogamente riscontrabile nei percorsi professio-nali dei due – tra Dewey e Goodman, constatando l’eredità di quella che è «la capacità di vedere» di cui parla il primo, nella compagine filosofica del secondo, retaggio che ancora oggi definisce le nostre interazioni con l’arte. L’individuazione della radicalizzazione (in ultima istanza, vedremo, non così netta) di alcuni aspetti propri dell’apparato filosofico di Dewey – più precisamente della «capacità di vedere» appena menzionata – da parte di Goodman, esclude tuttavia la semplicistica riducibilità di una posizione all’altra, poiché, al di là dei punti di convergenza, si è ritenuto opportuno esaltare le peculiarità di entrambi i filosofi statunitensi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.