Nel capitolo si approfondiscono i principali passaggi in cui si è articolata la ricerca-azione finalizzata a sperimentare gli strumenti per la valutazione delle cure parentali promossa dal centro specialistico “il Faro” in collaborazione con il Comune e l’allora Provincia di Bologna. La sperimentazione è stata condotta su un campione di 32 assistenti sociali, aderenti su base volontaria, impegnate nell’area minori del territorio provinciale e ha previsto l’utilizzo di metodi sia quantitativi (questionari) sia qualitativi (prevalentemente focus group). Il progetto si è posto l’obiettivo di qualificare le pratiche professionali tramite un percorso di valutazione sociale sperimentato sulla casistica. In fase di ricerca non ci si è quindi proposti di analizzare in termini astratti e “idealtipici” le metodologie professionali di riferimento per gli operatori coinvolti, quanto piuttosto di formarli all’utilizzo degli strumenti elaborati nelle fasi precedenti e condurre un’analisi sul maggior numero possibile di “situazioni concrete” costituito da nuclei familiari in carico ai servizi sociali. Si è pensato, fin dall’inizio, di non soffermarsi tanto sulle tappe che hanno caratterizzato l’esperienza familiare dei soggetti coinvolti, quanto di focalizzare l’analisi principalmente sul percorso che ha condotto all’elaborazione della valutazione sociale. Più precisamente, l’obiettivo prioritario della ricerca è stato individuato nel rapporto tra operatore e utente, allo scopo di evidenziare criticità e risorse nell’utilizzo degli strumenti approntati, in coerenza con l’assunto teorico illustrato nel capitolo precedente, che vede proprio in tale relazione l’aprirsi di un importante spazio di negoziazione dove progettare e realizzare cambiamenti evolutivi. I criteri che hanno indirizzato la scelta delle famiglie a cui proporre la sperimentazione sono stati prioritariamente due: • essere famiglie in carico al servizio sociale per problematiche legate all’esercizio della genitorialità; • avere in atto una relazione sufficientemente collaborativa con la famiglia tale da favorire l’adesione al progetto di ricerca (nel caso di famiglie già seguite). Il progetto ha previsto l’utilizzo di materiali quanti-qualitativi derivati dalla sperimentazione stessa, anche attraverso focus di approfondimento con gli operatori e gli utenti, allo scopo di ricostruire il vissuto soggettivo a integrazione di quanto rilevato attraverso la compilazione del questionario, strumento per sua natura standardizzato.
Francesca Mantovani, Tiziana Mori, Anna Ortolani (2015). La ricerca-azione e i risultati conseguiti. Milano : FrancoAngeli.
La ricerca-azione e i risultati conseguiti
MANTOVANI, FRANCESCA;
2015
Abstract
Nel capitolo si approfondiscono i principali passaggi in cui si è articolata la ricerca-azione finalizzata a sperimentare gli strumenti per la valutazione delle cure parentali promossa dal centro specialistico “il Faro” in collaborazione con il Comune e l’allora Provincia di Bologna. La sperimentazione è stata condotta su un campione di 32 assistenti sociali, aderenti su base volontaria, impegnate nell’area minori del territorio provinciale e ha previsto l’utilizzo di metodi sia quantitativi (questionari) sia qualitativi (prevalentemente focus group). Il progetto si è posto l’obiettivo di qualificare le pratiche professionali tramite un percorso di valutazione sociale sperimentato sulla casistica. In fase di ricerca non ci si è quindi proposti di analizzare in termini astratti e “idealtipici” le metodologie professionali di riferimento per gli operatori coinvolti, quanto piuttosto di formarli all’utilizzo degli strumenti elaborati nelle fasi precedenti e condurre un’analisi sul maggior numero possibile di “situazioni concrete” costituito da nuclei familiari in carico ai servizi sociali. Si è pensato, fin dall’inizio, di non soffermarsi tanto sulle tappe che hanno caratterizzato l’esperienza familiare dei soggetti coinvolti, quanto di focalizzare l’analisi principalmente sul percorso che ha condotto all’elaborazione della valutazione sociale. Più precisamente, l’obiettivo prioritario della ricerca è stato individuato nel rapporto tra operatore e utente, allo scopo di evidenziare criticità e risorse nell’utilizzo degli strumenti approntati, in coerenza con l’assunto teorico illustrato nel capitolo precedente, che vede proprio in tale relazione l’aprirsi di un importante spazio di negoziazione dove progettare e realizzare cambiamenti evolutivi. I criteri che hanno indirizzato la scelta delle famiglie a cui proporre la sperimentazione sono stati prioritariamente due: • essere famiglie in carico al servizio sociale per problematiche legate all’esercizio della genitorialità; • avere in atto una relazione sufficientemente collaborativa con la famiglia tale da favorire l’adesione al progetto di ricerca (nel caso di famiglie già seguite). Il progetto ha previsto l’utilizzo di materiali quanti-qualitativi derivati dalla sperimentazione stessa, anche attraverso focus di approfondimento con gli operatori e gli utenti, allo scopo di ricostruire il vissuto soggettivo a integrazione di quanto rilevato attraverso la compilazione del questionario, strumento per sua natura standardizzato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.