Pursuing intercultural and communicative goals in the foreign language classroom: Clues from selected models of intercultural competence

Following thirty years of research dedicated to Foreign Language Education or -as I prefer to call it- Intercultural Foreign Language Education (IFLE), the importance of developing intercultural competence (IC) within the foreign language classroom has been largely recognized. Less uncontested, if not less debated altogether, is how to do this: What are the objectives of intercultural learning? What relationship do these have with linguistic-communicative objectives? What methodological principals should be adopted in order to promote in an organic way the acquisition of communicative competence in a foreign language together with intercultural awareness? This paper will explore these questions, presenting research based on a sample of eight “intercultural competence” models (Bennett, 1993; Bryam, 1997; Deardorff, 2006; etc.). The frameworks analyzed derive from various disciplines: IFLE, counseling, social psychology and multicultural education. Further, as the various names used to identify these models attest (“intercultural communication/communicative competence”, “cultural sensitivity”, “cultural awareness”, etc.), each differs notably from the others not only in terms of final result, but also as regards underlying theoretical principals and desired goals. The study to be presented was carried out analyzing the above-mentioned models in a comparative manner in reference to the following questions: - What are the factors constituting intercultural competence? How can these be translated into didactic objectives and methodological principals (activities, material and procedures)? - At a curricular level, how is it possible to jointly pursue educational-intercultural aims along with communicative ones? In what measure is this issue tied to the relationship between intercultural awareness and language learning? This analysis allows us to isolate those aspects of IC which are “pertinent” to the possibility of its promotion alongside communicative objectives through opportune methodologies; for instance, conceptualization of IC as a process made up of different phases, each of which can be supported by specific didactic activities.

Dopo trent'anni di studi dedicati alla Foreign Language Education o -come preferirei chiamarla- all'Intercultural Foreign Language Education (IFLE), è ormai largamente riconosciuta l'importanza dello sviluppo della competenza interculturale (IC) nella classe di lingua straniera. Meno incontestato, se non addirittura dibattuto, è il come farlo: quali sono gli obiettivi legati all'apprendimento interculturale? Che relazione li lega agli obiettivi di tipo linguistico-comunicativo? E, infine, quali principi metodologici adottare per promuovere in maniera organica competenza comunicativa in lingua straniera e acquisizione interculturale? L'intervento esplorerà queste domande presentando una ricerca condotta su un campione di otto modelli di “competenza interculturale” (tra gli altri: Bennett, 1993; Brislin & Yoshida, 1994; Byram, 1997; Deardorff, 2006). I framework analizzati provengono da discipline varie: IFLE, counseling, psicologia sociale ed educazione multiculturale. Inoltre, come testimonia la varietà dei nomi usati per identificarli (“intercultural communicative competence”, “intercultural communication competence”, “cultural sensivity”, “cross-cultural understanding”, “cultural awareness”, ecc.) si differenziano notevolmente gli uni dagli altri non solo in termini di risultati finali, ma anche per i principi teorici sottesi e gli scopi perseguiti. Nondimeno, i modelli campionati risultano comparabili perché concettualizzano la IC in modo affine, interpretandola come un insieme di fattori personali (affettivi, cognitivi e comportamentali) riconducibili all'individuo e soggetti a sviluppo attraverso l'esperienza e l'educazione. Lo studio presentato è stato condotto analizzando in maniera comparativa i modelli suddetti in riferimento alle seguenti domande: • Quali sono le componenti costitutive della competenza interculturale? Come possono essere tradotte in obiettivi didattici e principi metodologici (attività, materiali e procedure)? • A livello curricolare, come è possibile perseguire le finalità educativo-interculturali congiuntamente agli obiettivi comunicativo-linguistici? In che misura questa questione è legata al rapporto tra acquisizione interculturale e apprendimento linguistico? L'analisi così condotta consente di isolare quei tratti della IC che risultano “pertinenti” in relazione alla possibilità di promuovere la competenza interculturale nella classe di lingua straniera attraverso opportune metodologie e congiuntamente agli obiettivi comunicativi. Inoltre, una delle conclusioni che la ricerca sembra suggerire è che, nell'ambito dell'IFLE, affidarsi al washback effect postulando una corrispondenza tra processi di insegnamento/apprendimento e di valutazione non sia l'unica via percorribile e probabilmente nemmeno la più efficace.