La gravidanza e la nascita di un figlio rappresentano per entrambi i genitori momenti di vulnerabilità psicologica nei quali la frequenza dei disturbi affettivi aumenta di quasi tre volte rispetto alla media della popolazione generale. In questo periodo anche i padri, come le proprie compagne, spesso manifestano problemi emotivi che possono influenzare negativamente la vita di coppia, la gravidanza, la salute psicologica della madre, la relazione tra questa e il bambino e lo sviluppo psicofisico del figlio. I disturbi affettivi paterni, però, tendono a manifestarsi in modo differente rispetto alla donna e, per quanto siano frequenti, sono spesso sottovalutati o non diagnosticati, oltre che trascurati dalla ricerca. Nonostante la letteratura scientifica sulla psicopatologia perinatale materna sia molto ampia (decine di migliaia di pubblicazioni negli ultimi 15 anni), infatti, gli studi sui disturbi psicologici legati alla paternità sono ancora oggi molto più rari. Riconoscere la manifestazione di disturbi depressivi nel padre durante il periodo perinatale è molto importante in quanto questi disturbi hanno conseguenze negative non solo per il paziente, ma per il benessere della madre e lo sviluppo del bambino. Però non è ancora chiaro se questa alterazione psicopatologica debba essere riconosciuta come un’entità clinica a sé stante in termini di sintomatologia fattori di rischio e comorbilità rispetto alla depressione maggiore (in effetti anche nei confronti della Depressione Perinatale Materna sono stati sollevati gli stessi dubbi). In attesa che il dibattito all’interno della comunità scientifica si chiarisca, la diagnosi di Depressione Perinatale Paterna può essere utilizzata per indicare nel loro complesso le alterazioni affettive del padre durante il periodo perinatale, piuttosto che riferirsi a una sindrome specifica.

I disturbi affettivi perinatali nei padri.

BALDONI, FRANCO
2016

Abstract

La gravidanza e la nascita di un figlio rappresentano per entrambi i genitori momenti di vulnerabilità psicologica nei quali la frequenza dei disturbi affettivi aumenta di quasi tre volte rispetto alla media della popolazione generale. In questo periodo anche i padri, come le proprie compagne, spesso manifestano problemi emotivi che possono influenzare negativamente la vita di coppia, la gravidanza, la salute psicologica della madre, la relazione tra questa e il bambino e lo sviluppo psicofisico del figlio. I disturbi affettivi paterni, però, tendono a manifestarsi in modo differente rispetto alla donna e, per quanto siano frequenti, sono spesso sottovalutati o non diagnosticati, oltre che trascurati dalla ricerca. Nonostante la letteratura scientifica sulla psicopatologia perinatale materna sia molto ampia (decine di migliaia di pubblicazioni negli ultimi 15 anni), infatti, gli studi sui disturbi psicologici legati alla paternità sono ancora oggi molto più rari. Riconoscere la manifestazione di disturbi depressivi nel padre durante il periodo perinatale è molto importante in quanto questi disturbi hanno conseguenze negative non solo per il paziente, ma per il benessere della madre e lo sviluppo del bambino. Però non è ancora chiaro se questa alterazione psicopatologica debba essere riconosciuta come un’entità clinica a sé stante in termini di sintomatologia fattori di rischio e comorbilità rispetto alla depressione maggiore (in effetti anche nei confronti della Depressione Perinatale Materna sono stati sollevati gli stessi dubbi). In attesa che il dibattito all’interno della comunità scientifica si chiarisca, la diagnosi di Depressione Perinatale Paterna può essere utilizzata per indicare nel loro complesso le alterazioni affettive del padre durante il periodo perinatale, piuttosto che riferirsi a una sindrome specifica.
2016
Manuale di Psicologia Perinatale.
443
485
Franco Baldoni
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