L'articolo affronta la questione del ruolo, della posizione e della visibilità del traduttore tanto nel processo traduttivo quanto nel testo tradotto. Dopo un excursus storico di tipo lessicologico (volto ad analizzare l'evoluzione dei termini usati per descrivere l'operazione della traduzione e la figura del traduttore) e una rapida disanima della discussione critica sullo statuto del traduttore oggi, vengono presi in esame tre casi di scrittori italiani (traduttori in proprio e autori di riflessioni sulla teoria della traduzione) che hanno avuto (e raccontato) esperienze di collaborazione con i traduttori delle loro opere: Italo Calvino, Umberto Eco, Giuseppe Pontiggia. Viene inoltre analizzato di una celebre scrittrice anglo-indiana Premio Pulitze, Jhumpa Lahiri, che ha recentemente sperimentato la scrittura "in altre parole", ovvero la stesura di un libro in una lingua di recente acquisizione (italiano) come mezzo per cercare una nuova voce autoriale in assenza dell'autorità data dalla lingua madre (o di scolarizzazione). I casi esaminati consentono di formulare ipotesi sullo statuto della voce del traduttore, tra libertà e costrizioni, autorialità e interpretazione.
De Santis, C. (2017). Autorità e autorialità del traduttore. Warszawa : Institute of Specialised and Intercultural Communication (University of Warsaw).
Autorità e autorialità del traduttore
DE SANTIS, CRISTIANA
2017
Abstract
L'articolo affronta la questione del ruolo, della posizione e della visibilità del traduttore tanto nel processo traduttivo quanto nel testo tradotto. Dopo un excursus storico di tipo lessicologico (volto ad analizzare l'evoluzione dei termini usati per descrivere l'operazione della traduzione e la figura del traduttore) e una rapida disanima della discussione critica sullo statuto del traduttore oggi, vengono presi in esame tre casi di scrittori italiani (traduttori in proprio e autori di riflessioni sulla teoria della traduzione) che hanno avuto (e raccontato) esperienze di collaborazione con i traduttori delle loro opere: Italo Calvino, Umberto Eco, Giuseppe Pontiggia. Viene inoltre analizzato di una celebre scrittrice anglo-indiana Premio Pulitze, Jhumpa Lahiri, che ha recentemente sperimentato la scrittura "in altre parole", ovvero la stesura di un libro in una lingua di recente acquisizione (italiano) come mezzo per cercare una nuova voce autoriale in assenza dell'autorità data dalla lingua madre (o di scolarizzazione). I casi esaminati consentono di formulare ipotesi sullo statuto della voce del traduttore, tra libertà e costrizioni, autorialità e interpretazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.