Questa monografia indaga la presenza di temi secenteschi nell'opera di Ungaretti, riletta nell'orizzonte del cosiddetto "neobarocco", ovvero il ritorno all'arte e alla sensibilità barocche - da Michelangelo a Caravaggio, da Shakespeare a Gongora, da Tasso a Marino - che si manifesta nella cultura europea tra Otto e Novecento. Attraverso il confronto con interpreti del barocco quali Croce, D'Ors, Benjamin, Eliot, Lorca, Longhi, Gadda, e soprattutto Anceschi, emerge la modernità di una poesia dominata dal "senso della catastrofe", costantemente sospesa tra effimero ed eterno, e si ridefinisce il rapporto complesso tra Novecento e barocco.
D. Baroncini (2008). Ungaretti barocco. ROMA : Carocci.
Ungaretti barocco
BARONCINI, DANIELA
2008
Abstract
Questa monografia indaga la presenza di temi secenteschi nell'opera di Ungaretti, riletta nell'orizzonte del cosiddetto "neobarocco", ovvero il ritorno all'arte e alla sensibilità barocche - da Michelangelo a Caravaggio, da Shakespeare a Gongora, da Tasso a Marino - che si manifesta nella cultura europea tra Otto e Novecento. Attraverso il confronto con interpreti del barocco quali Croce, D'Ors, Benjamin, Eliot, Lorca, Longhi, Gadda, e soprattutto Anceschi, emerge la modernità di una poesia dominata dal "senso della catastrofe", costantemente sospesa tra effimero ed eterno, e si ridefinisce il rapporto complesso tra Novecento e barocco.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.