Com’è possibile per una organizzazione decidere, quando non esiste più un orizzonte di aspettative certe su cui orientarsi? Ha ancora senso decidere, se ogni decisione riduce la possibilità di decidere in un modo diverso che potrebbe rivelarsi necessario un attimo dopo? In che modo devono cambiare le organizzazioni di welfare, le professioni della cura, le attitudini sociali dei cittadini, le partnership tra attori diversi, quando la flessibilità e la precarietà pervadono il “sociale”? Che ruolo avranno, oltre l’apprendimento di competenze, l’immaginazione e il gioco nelle professioni sociali? L’obiettivo di questo originale studio è di esaminare come le nuove tendenze della “innovazione radicale”, della “co-produzione” e della “potenzializzazione” sfidino i valori fondamentali e tradizionali del settore pubblico. Gli autori analizzano criticamente gli approcci classici del management pubblico – sempre meno capaci di trattare in modo adeguato l’emergere dei nuovi rischi e problemi sociali – sostituendoli con una visione più complessa e capace di rispondere alle nuove sfide. Ne emerge un modo completamente nuovo di analizzare il management del settore pubblico, funzionale a mutare radicalmente il “punto di vista” degli studiosi e dei practitioner. Questo approccio inoltre facilita, attraverso una serie di box e di aiuti alla riflessione, una discussione su come affrontare quotidianamente il management di organizzazioni di welfare pubbliche, private e di privato sociale. Il libro è ideale per chi si occupa professionalmente di dirigere servizi di welfare, con un interesse particolare alla gestione e alla leadership delle pubbliche amministrazioni e delle imprese sociali.

L'osservazione sociologica come diagnosi del presente e come pratica per potenzializzare l'attualità

PRANDINI, RICCARDO
2016

Abstract

Com’è possibile per una organizzazione decidere, quando non esiste più un orizzonte di aspettative certe su cui orientarsi? Ha ancora senso decidere, se ogni decisione riduce la possibilità di decidere in un modo diverso che potrebbe rivelarsi necessario un attimo dopo? In che modo devono cambiare le organizzazioni di welfare, le professioni della cura, le attitudini sociali dei cittadini, le partnership tra attori diversi, quando la flessibilità e la precarietà pervadono il “sociale”? Che ruolo avranno, oltre l’apprendimento di competenze, l’immaginazione e il gioco nelle professioni sociali? L’obiettivo di questo originale studio è di esaminare come le nuove tendenze della “innovazione radicale”, della “co-produzione” e della “potenzializzazione” sfidino i valori fondamentali e tradizionali del settore pubblico. Gli autori analizzano criticamente gli approcci classici del management pubblico – sempre meno capaci di trattare in modo adeguato l’emergere dei nuovi rischi e problemi sociali – sostituendoli con una visione più complessa e capace di rispondere alle nuove sfide. Ne emerge un modo completamente nuovo di analizzare il management del settore pubblico, funzionale a mutare radicalmente il “punto di vista” degli studiosi e dei practitioner. Questo approccio inoltre facilita, attraverso una serie di box e di aiuti alla riflessione, una discussione su come affrontare quotidianamente il management di organizzazioni di welfare pubbliche, private e di privato sociale. Il libro è ideale per chi si occupa professionalmente di dirigere servizi di welfare, con un interesse particolare alla gestione e alla leadership delle pubbliche amministrazioni e delle imprese sociali.
2016
Il welfare delle potenzialità. Il management pubblico in transizione
7
72
Riccardo Prandini
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