Mai come oggi, i rapporti tra Stati Uniti e America Latina erano apparsi così avvolti in una coltre di fitta nebbia. L’incertezza regna sovrana: tale è l’effetto dell’elezione di Donald Trump. Molti temono sconquassi, dopo anni di sostanziale stabilità; e c’è chi in fondo se li augura, sperando di trarre profitti politici dal ritorno a quando bastava agitare le bandiere antiamericane per colmare le piazze prima e le urne poi. A prima vista, se stiamo all’immagine che Trump propone di sé, a ciò che dice e a ciò che vuol fare, s’annunciano anni turbolenti per l’emisfero: sul piano commerciale, migratorio, ambientale; e quindi, va da sé, su quello politico. Le premesse di una tempesta perfetta, di una pericolosa ondata di nazionalismo, protezionismo, sciovinismo, parrebbero esserci. Ma non bisogna nemmeno esagerare. Sono remoti i tempi in cui uno sternuto a Washington causava un terremoto nei paesi latinos; ammesso che quei tempi siano mai davvero stati tali. Tutti prevedono che con Trump al timone, la nave della politica estera statunitense sarà un tobogán e farà venire il mal di mare a molti. Ciò varrà anche in America Latina, c’è da scommetterci. Eppure non è affatto scontato che i prevedibili sussulti facciano deragliare relazioni molto più intense, mature e paritarie che in passato. Non conviene a nessuno.
Zanatta, L. (2017). Il Presidente che nessuno voleva. L'effetto Trump in America Latina. Milano : Mondadori.
Il Presidente che nessuno voleva. L'effetto Trump in America Latina
ZANATTA, LORIS
2017
Abstract
Mai come oggi, i rapporti tra Stati Uniti e America Latina erano apparsi così avvolti in una coltre di fitta nebbia. L’incertezza regna sovrana: tale è l’effetto dell’elezione di Donald Trump. Molti temono sconquassi, dopo anni di sostanziale stabilità; e c’è chi in fondo se li augura, sperando di trarre profitti politici dal ritorno a quando bastava agitare le bandiere antiamericane per colmare le piazze prima e le urne poi. A prima vista, se stiamo all’immagine che Trump propone di sé, a ciò che dice e a ciò che vuol fare, s’annunciano anni turbolenti per l’emisfero: sul piano commerciale, migratorio, ambientale; e quindi, va da sé, su quello politico. Le premesse di una tempesta perfetta, di una pericolosa ondata di nazionalismo, protezionismo, sciovinismo, parrebbero esserci. Ma non bisogna nemmeno esagerare. Sono remoti i tempi in cui uno sternuto a Washington causava un terremoto nei paesi latinos; ammesso che quei tempi siano mai davvero stati tali. Tutti prevedono che con Trump al timone, la nave della politica estera statunitense sarà un tobogán e farà venire il mal di mare a molti. Ciò varrà anche in America Latina, c’è da scommetterci. Eppure non è affatto scontato che i prevedibili sussulti facciano deragliare relazioni molto più intense, mature e paritarie che in passato. Non conviene a nessuno.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.